1. OKTHAR TORNA A CASA

    AvatarBy eilantia il 24 May 2015
     
    0 Comments   5 Views
    .
    EDAVE (sala degenze) Veloce si è mosso il Decano stanotte, il tempo della lunga degenza di okthar è finito. Ha mandato Grant a chiamare Eilantia, che si porti via il suo amore ormai in fase di guarigione. Passi veloci si susseguono mentre entrerà nella stanza *E' ora di togliere i punti e levarsi dai piedi* è lievemente agitata, la luna cresce, cresce e chiama, la nevrosi inizia a farsi sentire e non vuole avere nessuno tra i piedi che non conosca abbastanza da evitarle di ammazzarlo se dovesse sfuggirle la situazione di mano. La mente contiene gli effetti ma di certo non è semplice, resta pur sempre un cucciolo (volontà 3 + volontà mannaro 1) *L'ultima cura e poi potrai andare a svernare a casa tua per la degenza* borbotterebbe dandoglio le spalle e affannandosi intorno ad un catino pieno di acqua tiepida ein cui verserebbe la saponaria e immergendosi le braccia sino al gomito.

    EILANTIA (esterno-sala degenza) Finalmente il padre di sua figlia torna a casa. E' passato lungo tempo da quando ha trovato salvezza al sanitarium, ma adesso è giunta l'ora di riprendere la strada del palazzo. Giunge con la bambina a tracolla, come sempre, avvolta nel morbido scialle di seta e posata sul cuore, con le manine che le afferrano il petto. Sopra l'abito nero, di seta e cotone pesante, indossa un manto nigreo, col cappuccio alzato. Nemàin trova rassicurante il manto, tanto da essersi addormentata durante il tragitto. Bussa all'ampio portone dopo una breve passeggiata. E' in forze, bellissima, con la sua piccola che la fa sentire al centro del mondo ''Adesso portiamo a casa papà'' Sussurra suadente alla piccola. Ed attende che qualcuno le venga ad aprire l'uscio.

    OKTHAR [sala degenze] Decisamente annoiato e insoddisfatto è ormai da parecchio intento ad osservare il soffitto, mandando a memoria tutte le sue crepe e le sue macchie. ''Interessante architettura...'' mormora tra sé con amara ironia, colto da un accesso di solitudine, finché non viene riscosso dall'arrivo del Decano. ''Non aspettavo altro.'' risponde prontamente al mannaro, tirandosi su lentamente a sedere nel tentativo di nascondere il suo stato piuttosto larvale. ''Meglio i libri degli ammalati, ho scoperto.'' risponde con gelida ironia, attendendo quindi che il medico si avvicini per fare il suo dovere. Poi però domanda ''Quanto tempo ancora mi ci vorrà per riprendere pienamente le forze...?''

    EDAVE (sala degenze) Sarà quel gran gnocco di Grant ad aprire ad Eilantia salutandol'arciduchessa con un grazioso inchino e un sorriso *Sono in sala degenze, sapete dove si trovi o volete che vi ci scorti?* domanderebbe richiudendo la porta dietro di loro. Mentre Okthar, in realtà, osserva un bel soffitto appena calcinato e nuovo di zecca essendo il sanitarium sorto da soli tre mesi e non essendosi ancora abbattuto alcun terremoto e/o altra catastrofe a renderlo assolutamente incivile, è sorto per magia e solo per questo è da considerarsi perfetto *Un paio di giorni di riposo e poi potrai riprendere la tua vita normale* spiegherebbe la trekindoo volgendosi con le mani ancora gocciolanti e trovando un panno pulito nel quale asciugarsi. recupererebbe quanto necessario dal carrello trainerebbe una sedia vicino al letto di Okthar, lato sinisto e lo osserverebbe *Ora mettiti seduto, piedi a terra, le mani posate con i palmi sulle cosce* così che lapelle sia più rilassata quando dovrà togliere i punti. Piano, se lui si fosse mosso e posizionato come indicato, iniziarebbe a svolgere le bende attorno al suo costato, lentamente (trattare ferite 3) *I libri sono fra le migliori compagnie che esistano, peccato che per averlisia necessario sborsare troppi soldi, ma io spenderei sino all'ultimo centesimo per mettere le mani su ogni pergamena vergata nel mondo* sorriderebbe continuanado a concentrarsi, glu ululati dei lupi dal vicino bosco oscuro si fanno vicini e sono quasi dolorosi.

    EILANTIA (sala degenza) ''Grant, buonasera...vado da sola, conosco la strada'' Risponde melodiosa all'uomo, aprendosi il manto e lasciando che cada dietro le spalle ''Guardate che splendore...'' E sposterà lo scialle di seta, abbassandolo appena, per mostrargli la testolina della piccola assopita. Poi riprenderà a camminare, raggiungendo con pochi passi, la sala degenze degli uomini. La sua entrata forse non passerà inosservata. Un piccolo vagito si udrà non appena entrerà nella stanza, quasi la bambina percepisse, pur assopita, la presenza del padre. Anche il cappuccio verrà lasciato cadere all'indietro mostrando il crine acconciato con una miriade di treccine arrotolate e raccolte con ametiste e filigrana. Acconciature che ora deve fare con più attenzione, visto che ogni treccina caduta diventa masticata. ''Mors vobis...come sta il padre di Nemàin?'' Domanda cortese, non appena incontra con lo sguardo Edave ''Ben trovata..mia cara...'' E subito dopo, sarà su di lui che poserà lo sguardo nigreo.

    OKTHAR [sala degenze] Annuisce soltanto alla risposta di Edave il nordico, rispondendo laconico ''Bene.'' Subito dopo andrà a fare quanto raccomandato dal medico, ruotando verso la sua destra per mettersi più comodamente a sedere e poggiare i piedi sul pavimento. Le mani andrebbero a posarsi ove indicato - sulle sue cosce, ovviamente - in attesa del medicamento che lo aspetta. ''Se la biblioteca è aperta per uno come me, certo non verrà rifiutata a voi accoglienza.'' risponde sincero, presentandosi come non proprio il genere di uomo che si trova troppo a suo agio con troppe pergamene. Complice l'arrivo di Eilantia, quindi, cercherebbe di non mostrare la minima reazione alle eventuali operazioni del Decano, predisponendosi a soffocare qualunque gemito o sussulto di dolore con tutto l'impegno della sua volontà e della sua tempra. (sangue freddo 3 + resistenza 1). ''Sempre meglio.'' risponde poi lui per primo alle parole di Eilantia, abbozzando un sorriso che si allrgherebbe maggiormente nel vedere la neonata assopita che porta in grembo.

    EDAVE (sd -h) Si volgerebbe appena all'ingresso di Eilantia, sapevas di lei non solo per la voce con cui ha risposto a Grant ma per l'odore di madre che porta addosso. Le madri profumano di latte e di amore e anche lei ha questa caratteristiche *Mia cara, come state, sedetevi, vi vedo in ottima forma, vi rimando a casa il vostro amato uomo, lo potrete nuovamente frustare se vi aggrada* e sorriderebbe allungando la mano a prendere un bisturi e una pinzetta *Stai fermo mi raccomando* direbbe a Okthar chinandosi verso di lui iniziando dal lato sinistro. La pinzetta si infilerebbe lesta sotto il primo punto, lo solleverebbe quel che basta per riuscire a far passare il bisturi e con un movimento preciso il primo punto sarebbe reciso (ambidestria medica 3 + trattare ferite 3) D certo Okthar sentirà lapelle tremare e tirare *E' ancora arrossato ma decisamente bene* mormorerbbe la rossa continuando la sua opera e il suo lavoro sul suo corpo senza distrarsi.

    EILANTIA (stanza degenza) S'allarga il sorriso, vedendo l'uomo decisamente rimesso. S'avvicina di qualche passo, lasciando che lui riesca a vedere la testolina mora della piccola. Col passare del tempo il colore del crine e la carnagione chiara sono sempre più simili a quelli dei genitori. Per il resto gli occhietti sono chiusi. L'unica prova certa di quella paternità. Ridacchia alle parole di Edave sussurrando di rimando ''Non occorro io...sembra che riesca benissimo a farsi male anche da solo. Quando torneremo a casa mi dovrà raccontare come s'è ridotto così e comunque...come ben sai, questo è appena l'inizio. Ho parlato con Gildor. C'è molto da fare in città, e nessuno potrà esimersi, anche dal difenderla...soprattutto da ciò che sta arrivando ora dal bosco.'' Presumibilmente la donna, visto il ruolo che ricoprirà, sa di cosa sta parlando. Poi tona con l'attenzione su Okthar ''Cerca di rimetterti presto. Hai una figlia da crescere...'' E si metterà di fronte a lui.

    EDAVE (h - sdt) Continuerebbe la sua opera un punto dopo l'altro con deliberata lentezza per non falro ferire *Il nostro governo ha intenzione di cambiare l'abito a questa cittadina* risponderebbe a Eilantia senza osservarla, non per maleducazione ma per continuare la sua opera e non ferire Okthar *Credo sia cosa nota che Gildor è il nuovo Governatore e che mi abbia chiesto di ricoprire la carica di Vicegovernnatore, vi sono molte cose che debbono essere sistemate e molte situazioni che dovranno trovare la loro soluzione, voi eilantia e la vostra favella sono indispensabili per la sopravvivenza dei nostri intenti e tu Okthar, non temere, il sopvraintendente verrà a cercarti e ti chiederà se vuoi unirti alle schiere dei difensori della città* il lato sinistro sarebbe ora pulito e sistemato e si sposterebbe al destro iniziando a compiere la stessa operazione *Vorrei che la biblioteca fosse incrementata e che si diffondesse la cultura, non ne ho ancora parlato con Gildor ma credo che una scuola per i nostri figli potrebbe essere una buona idea, fino ad ora ci siamo affidarti ai precettori privati ma far vivere ai piccoli l'esperienza di studio comune potrebbe invogliergli* il suo lavoro e le sue idee hanno allontanato il pensiero della luna, si lascia trasportare dalla sua mente e dalle sue idee e lascia che il lato animale taccia per ora.

    EILANTIA (stanza degenza) Molte sono le cose che stanno per cambiare. Molte sono già mutate. Okthar neanche immagina. Annuisce col capo alle parole di Edave. Vi è stata una riunione con la vecchia guardia...diciamo..e ser Henz, il nuovo capo della Guardia Governativa. Ser Gildor ha già manifestato il desìo di avere Oktahr tra i suoi, Hanno avuto modo di conoscersi. Per quanto riguarda l'istruzione concordo appieno con la tua idea, e ne abbiamo già discusso con Gildor. La biblioteca diverrà luogo nevralgico per la diffusione del sapere, e anche della cultura, nel suo senso più ludico. Concerti, lettura di sonetti. Avrò da fare nel contattare artisti e sapienti, ma nel mio piccolo, sono un po' entrambe...e ne sarò ben lieta'' Lo dice soddisfatta, come se la nuova prospettiva, assieme alla maternità, la illuminasse. Devo incontrare una studiosa a giorni. La scuola sarà uno dei progetti prioritari''

    OKTHAR [sala degenze] Ascolta le due donne parlare, osservando però solo una di esse, senza inizialmente intervenire, godendosi al contrario l'espressione di profonda pace dipinta sul delicato viso della figlia. ''L'ho già fatto.'' Risponde quindi ad Edave, laconico, quasi più a beneficio della Rosa Nera che del Decano stesso che forse non potrà capire ciò che le sue parole non dicono. ''Quell'uomo in biblioteca, vero?!'' commenta le parole di Eilantia, aggiungendo subito dopo ''Sono ansioso di incontrarlo, e conoscere le sue intenzioni. Al precedente Governo non avevo fatto una buona impressione.'' conclude poi, con amara ironia. Impaziente del termine delle operazioni di medicamento stringe comunque i denti e attende (resistenza 1)

    EDAVE (h - s delle degenze) Finisce di togliere tutti i punt presenti sul corpo dell'uomo e poi sollevata si rimetterebbe diritta *direi che ora stai bene, ti darò solo una pomata alla achillea da spalmare sulle cicatrici per aiutare la pelle a riprendersi* direbbe passandogli un barattolo e invitandolo a cominciare sin da ora a spalmarsi da solo *Per me ora sei libero, mi raccomando solo alcuni giorni ancora di riposo e di non sforzare* e si avvicinerebbe a eilantia scoprendo la testa della piccolina e osservandola *Gli studiosi con cui deve avvenire l'incontro chi sono?* chiederebbe curiosa anche se già teme la risposta che potrebbe giungere alle sue orecchie *Sono in molti che ultimamente si spacciano come tali ma che non sono in grado nemmeno di declinare un verbo in latino figuriamoci di insegnare a far di conti a questa bella pupetta* e si sposterebbe dando i vestiti a Oktjar così che possa rivestirsi *So che saprete essere un buon giudice, ascoltate e meditate con attenzione e non temete se ne avrete necessità io sarò al vostro fianco*.

    EILANTIA (stanza degenza) ''Per ora una fanciulla caldeggiata da ser Henz. Vedremo un po' se meritevole di tale raccomandazione...'' Risponde sorridente alla donna ''Poi sarà mia cura confrontarmi coi nuovi conoscitori arcani, Sono tornati in città, credo sia doveroso far loro visita'' Ascolta le raccomandazioni di Edave per Okthar e non interviene. Abbassa invece il volto sul capo della piccola assopita, per poi tornare sull'uomo ''Riesci a camminare? Non ho portato un calesse con me, Se occorre chiederò di procacciarmene uno. Dimmi tu...'' Ed attende di capire quali siano veramente le condizioni dell'uomo, prima di riportarlo a palazzo.

    OKTHAR [sala degenze] Annuisce appena ad Edave ''Riposerò quanto necessario, non preoccuparti.'' Lungi da lui procurarsi stupide complicazioni affrettandosi prima del tempo, e del resto deciso a sfruttare il tempo di tranquillità forzata godendosi sua figlia. Non interviene quindi nelle loro discussioni dotte, cose che non lo riguadano affatto, andando nel frattempo ad alzarsi in piedi seppure con una certa cautela. ''Posso camminare, non preoccuparti.'' Risponde quindi ad Eilantia, cercando di mostrarsi anche più in forze di quanto in effetti non sia (resistenza 1) per poi avviarsi, seuppur lentamente, in sua compagnia verso il palazzo.
      Share  
     
    .