1. IL PASSATO BUSSA SEMPRE 3 VOLTE

    AvatarBy eilantia il 9 May 2015
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    EILANTIA (sala del Trono) Ogni notte riporta la Rosa Nera al ricordo. Rammenta il cugino, che non è ancora tornato a trovarla, nè le ha inviato missiva. La Signora della Torre, che sembra essersi dimenticata di lei, e tutti quei pericoli che un tempo erano celati dalla flebile luce di Selene, ed invece adesso sembrano svaniti nel nulla. E' stato quindi cosi facile sopravvivere ai non morti? La sala del trono è rimasta immutata. Dal suo rientro s'è curata di lasciar sempre le pesanti tende chiuse, dal tramonto, perchè l'eventuale venuta dei figli della Torre non sia disagevole. Un po' come accadeva quando la sua Signora viveva ancora lì con lei. Avrebbe dovuto chiedere conferma a Melanie della sorte della Valchiria? Perchè non ha osato domandarle quello che in cuor suo alberga? Che è morta, ad esempio, e che loro ne sanno più di quanto lei creda? L'abito nero di seta fruscia sul pavimento, ed aderisce alle curve morbide come un velo sottile. Indossa i suoi monili ed i suoi veleni sono celati tra le pieghe della veste. Il crine è raccolto e poche treccine sfuggono vezzose alle perle di fiume che ornano l'acconciatura. Beve del vino elfico, da un calice soffiato a bocca. E' seria, composta, padrona di sè stessa come un tempo. La sua bellezza, al confine tra la giovinezza e l'età da marito resterà cosi in eterno. Non lo sa ancora, ma potrà sedurre col suo fascino chiunque, finchè morte non la coglierà.

    ARTHESIA ||esterno_F.U._|| Luna piena.. Le persone sono diverse quando è luna piena.. E non solo le perone, influenza tanto anche gli animali.. Basti pensare al lupo che ulula alla luna quando è piena.. Ci sono creature molto, molto particolari durante la luna piena.. E' un'influenza antica, arà qualcosa di non solo arcano ma anche magico e lei questo lo crede fermamente... Forse proprio perchè, lo sente quel lupo agitarsi, fremere dentro di lei in quelle notti... Sulla terraferma è tornata da poco, dopo un lungo periodo in cui si è dedicata alla razza dall'isola ma adesso la congrega reclama anche la sua presenza e, la reclama per voce di una nuova.. Rappresentante o come chiamar si voglia... La Signora dei Non- Morti.. Mica male.. Grandi cose possono succedere ora sotto quella guida che vorrebbe a sè anche il vecchio Caos, se disposto ad accettarne la guida.. L'incontro con la non morta ha visto la Signora dei Mutaforma, decidere di accettare la nuova guida pur di veder rifiorire al meglio la congrega... Ma adesso, stasera, avanza verso palazzo del governatore, dimora caotica fino a un anno fà, prima del ''trasferimento'' al bosco oscuro... Avanza completamente coperta dalla sua armatura, elmo escluso che tiene sottobraccio sx.. La lunga allacciata al fianco sx ed il pugnale a quello dx.. E' necessario, non sa quali e quanti cambiamenti vi siano dalla sua partenza per l'isola ma, ora è tornata.. L'incontro con Eilantia lo ha tanto atteso e finalment...

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    Last Post by eilantia il 9 May 2015
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  2. ISOTHEOS TORNA A PALAZZO

    AvatarBy eilantia il 9 May 2015
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    ISOTHEOS (portone) Curioso come si tenda a tornar sempre all'ovile. Conduco i pass lungo i vicoli umidi e puzzolenti di quell'infima città riportando la mia attenzione sul portone che quando si aprì mi permise di conoscere un mondo nuovo o apparentemente tale. La notte oscura di Barrington mi permette ancora una volta di giocare col destino e di avere rapporti con i più alti gradi della gerarchia sociale e politica di quel regno. Vestito di stracci e maleodorante per la poca igiene tipica di chi vive per strada giungo nuovamente al portone del palazzo del governatore e busso violentemente per far sì che qualcuno oda. Attendo infreddolito e un poco affamato, desideroso di tornare a riposare presso il fuoco che lo ha già ospitato. Le parole della vicegovernatrice mi risuonano nelle orecchie con insistenza e spero davvero che quanto ho da riferire sia di gradimento alla dama che tanto gentilmente mi ha intrattenuto di recente. Attendo, guardingo verso le ombre dell'oscura Barrington.

    EILANTIA (sala del trono) L'attesa è stata breve, ed anticipata da una missiva che le ha consentito un confronto diretto con il Governatore e lady Leia. Credeva che sarebbe tornato? Forse per qualche istante ha dubitato, quando ha ricevuto quella pergamena, ed il suo fautore non s'è presentato quel tramonto stesso. Poi la presunzione ha preso il sopravvento. Anche se i libri non si trovano più nei loro scaffali, dove potrebbe andare il giovane studioso? Chi, se non lei, potrebbe procurargli qualche appiglio per proseguire gli studi, ed un giaciglio degno d'un giovane colto? Quanto denaro il ragazzo reca con sè? Per dormire innanzi un camino spento ben poco e questo la Rosa lo sa. Su questo fa leva, come su molte altre cose: prima tra tutte, la speranza che ella, cosi potente, ritroverà i tomi che egli anela. Un abito nero la fascia con delicatezza. Nessuna gonna ampia stavolta, ma soltanto seta che segue le sue forme sinuose, come una seconda pelle. Un qualcosa che una dama non indosserebbe mai in pubblico, ma che concederebbe volentieri ad un amante o, tutto sommato, a coloro che al momento vivono in quel palazzo. Il Governatore, lady Leia e Ruaridh, quando la onora della sua presenza. Reca nella mandritta un calice di vino elfico ed il suo pallore è appena ingentilito da una sfumatura rosata sulle gote. Il suo amante non morto non è venuto di recente, concedendole la grazia di rimettersi in salute. Chiede chi è, non appena è ad un soffio dal portone. Se necessario, andrà a celare quell'abito con un ampio scialle di pizzo.

    ISOTHEOS (portone) Odo una voce provenire dall'altra parte della porta. Hic sunt leones, penso immediatamente, laddove comincia ciò che ci spaventa, che ci rende diversi perchè impauriti. Si, ho paura e non riesco a non testimoniarlo con sudore freddo e pallore di morto. ''Isotheos...cerco la vicegovernatrice''rispondo non riconoscendo la melodica voce di colei che invece si cela al di là ...

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    Last Post by eilantia il 9 May 2015
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  3. VOGLIO LA BIBLIOTECA, MA DOVE SONO I LIBRI?

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    VARINIEL [SdT - H]Al solito lo si puo osservare seduto a capo del grande tavolo in legno.La notte è gia calata come un nero mantello e la sala è illuminata da due candelabri con tre braccia situati sul tavolo e da torce piccole sulle pareti.Le flebili fiamme non infastidiscono per nulla l'anziano lupo,ben piu che esperto a domare la paura.E' chino su pergamene varie,progetti,mappe e il nuovo cruccio che tormenta la mente del lycan.La scaglia nera di drago.La rivolta tra le mani per un po,poi la poggia sul legno,infine la riprende.In questi giorni non ha mostrato particolari segni di vita,ne poteri particolari.E' quasi stanco di attendere,e presto andrà da qualcuno per far rivelare i suoi oscuri segreti,ammesso che ne abbia.

    EILANTIA (corridoio-sala del trono) Fruscia lieve nel silenzio d'un palazzo semideserto. Quello che è rimasto del centro nevralgico d'una potente congrega che sembra dissolta nel nulla. Eppure mai sottovalutare le braci accese nel camino morente. Lei è la testimone d'un tempo di transizione, in cui nulla è mai come sembra ed ogni alba porta nuove mosse alla scacchiera di questa città. Fasciata in un abito di seta nera e pizzo, raggiunge il Governatore nella sala del Trono. Quella che fu la sua stanza, e di potenti Ductor prima di lei. Eppure è ben lieta che ora sia lui a sedersi su quello scranno, per muovere i fili di quelle terre oscure. Affacciatasi all'ampio salone, lascia che lo sguardo indugi sul mobilio e sul desco lungo e massiccio. Variniel è assorto nelle sue faccende,illuminato dalle torce vibranti. Si sistema con garbo il crine, lasciando che le piccole pietre che lo adornano, tintinnino cristalline, e poi avanza verso il lycan. Indossa le sue gioie e lo stemma nobiliare sul petto, mentre il volto austero e pallido si concentra sul compagno. Tanto hanno condiviso, e sono tra i pochi sopravvissuti all'Era che fu. Cosa li aspetta non sa, e poco importa. Quel che conta è giungerci preparati ''Mors in te, Variniel...mi puoi concedere qualche istante?'' La voce è melodiosa e suadente. Pochi passi li dividono ancora.

    LEIA [esterno] quanto tempo era passato ? Troppo, forse o troppo poco...di sicuro quel periodo di vacanza era volato via come il vento e ora Leia, con un misto di stupore e malinconia, ripercorreva le vie della sua città. Era andata via senza un saluto, senza avvisare nessuno. In fondo, non appartenere più ad una struttura militare aveva i suoi vantaggi. Nessuno sapeva dove fosse finita ma il viso, le braccia e la scollatura della nordica erano abbronzate, segno di una lunga permanenza al sole. Non indossava armatura Leia, strano vederla priva di corazze in giro per quella città...in compenso spada, lancia e scudo con punte dondolavano ai fianchi e sulla schiena della nordica. Beh, ovunque fosse stata ora Leia era tornata, le vacanze erano finite. Come prima cosa doveva fare rapporto al governatore...un'altra novità di Leia era che i capelli e...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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  4. LA MORTE NON NECESSITA DI ALCUN PREAVVISO

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    EILANTIA (strada sterrata-portone della Torre Oscura) La luna è piena sopra Barrington. Una di quelle sere in cui il Governatore renderà omaggio a Selene ed i poveri bifolchi si sentiranno più sicuri tra i vicoli di Barrington. Eh si...un po' più di luce nella notte e ci si illude d'esser più protetti...Stolti, la Morte è dietro l'angolo, sopra le vostre teste, accanto a voi. Ignoranti, godete di questa effimera illusione e pregate la vostra Dea, se ne avete una....L'Ancella delle Tenebre cammina sicura nelle strade polverose, avvolta nel suo manto nero, celata dal suo ampio cappuccio. Impossibile comprendere cosa vi sia sotto quella lana leggera, che serve a scaldarsi dai primi freddi dell'autunno, ma quei pochi centimetri in più della veste, tradiscono un abito porpora di seta preziosa e pizzo nero. Una dama da poter borseggiare, stuprare nella notte. Ma dove si potrebbero nascondere poi quei sciagurati? Come salvarsi da un mannaro assetato di sangue o un vampiro vendicatore? Meglio ucciderla e sperare che il suo spirito non parli. Stringe il pugno con l'anello di Beatrice e sorride ironica. Il portone si staglia oscuro innanzi a lei. Torna ancora in quella Torre che la vide giovane e vergine, malata da fissazioni che ora hanno un nome: i non morti. Prigioniera, tra le loro mani eterne. E adesso? Ospite, se qualcuno aprirà quell'uscio. La mandritta pallida e sottile sbuca dalla lana scura e si chiude a pugno per battere tre colpi. Nè delicati, nè aggressivi. Decisi, come lo sguardo che si cela sotto il cappuccio.

    ITHILBOR[*§*Atrio*§*] Cosa vi sarebbe, in questa serata, di differente rispetto alle altre? Stesse mura, stesso freddo. Stesso buio, stesse fedeli ombre. Stessa bestia che reclama per sé quel che da troppe notti le neghi: la soddisfazione di un desiderio, di un bisogno, l’alimentazione di una forza che, eppure, scorre ugualmente nel tuo corpo antico nella propria dannazione, ma giovane in eterno all’altrui sguardo. Te ne stai lì, nella solita poltroncina, nella mente solo e ancora macerie da cui si ergono sapori, profumi, battiti, volti e parole. Queste, le parole, rimbombano nella tua mente a mo’ di monito, quasi di avvisaglia per la via pericolosa che hai intrapreso: come se fosse possibile farti provare anche il seppur minimo accenno di timore. Non sono in grado di stimolarlo nemmeno le torce accese a rendere meno decisa la penombra dell’atrio, l’eterno nemico che si presenta sotto l’ingenua spoglia di sparute fiammelle: come se fosse un uomo completamente disarmato. Avvolta in una semplice veste nera, te ne stai seduta lì a contemplare il silenzio: nessun orpello su quella stoffa, alcun ricamo, eppure l’eleganza e la regalità trasudano dalla tua figura, densa di maestà in quella posa perfettamente composta e superba, da Signora di quel microcosmo fatto di tenebra e ombra quale effettivamente sei. Saresti in grado di rimanere lì, una notte intera, stretta nella tua immobilità perfetta, a fissare il...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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  5. POSSO METTERMI NELLE TUE MANI, ISOTHEOS?

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    ISOTHEOS (piazza-porta palazzo) Venivo dalla casa di un mercante che generosamente mi aveva ospitato per le lunghe notti in quelle terre. Avevo dovuto pagare qualcosa per la sua gentilezza, ma erano soldi spesi bene. Mi trovo nuovamente a percorrere quelle strade malsane, sporche, maleodoranti, nella speranza di riuscire finalmente a parlare con la persona che quella strana donna mi aveva indicato Giungo avanti il palazzo con andamento veloce, voglio evitare i vicoli oscuri il più possibile e le persone che li abitano. Mi fermo avanti l'ingresso, scruto il portone che ormai conosco fin troppo bene tante le volte che ho bussato inutilmente senza che qualcuno fosse venuto ad aprirmi. Voglio provare un'ultima volta e nuovamentefaccio risuonare il rumore profondo del battiporta metallico sul legno. Fa un freddo tremendo...spero davvero che qualcuno apra, altrimenti non so proprio dove andarmi a cacciare questa volta...infilarmi in biblioteca? Non sarebbe un'idea sbagliata...l'idea di dormire per strada con questo freddo e con i malviventi che ci sono in giro mi terrorizza.

    EILANTIA (sala del trono-atrio) Un'altra notte a Palazzo. Il profumo delle carni arrostite e della lavanda ancora vagano nell'aria fresca della sera. Ormai le braci stanno morendo nei camini delle cucine, e la notte è pronta ad inghiottire ogni cosa. L'Ancella delle Tenebre è assai debilitata dalla visita del suo Signore. Il pallore è marcato e gli occhi nigrei sembrano risaltare ulteriormente nel volto pallido, eppure maschera questa fragilità mantenendo un'eretta postura ed un'espressione altera. Ha mangiato carne al sangue e bevuto vino elfico per rimettersi in forze. Ormai conosce bene il modo per riprendersi da quegli incontri. Avvolta in un abito assai scollato, di voile e raso nero, con intarsi di pizzo delicati, intorno alle spalle ed al petto vellutato, lascia che le sue gioie splendano al collo e sulle dita. Il crine è acconciato con perle di fiume e piccoli cristalli, ed un lieve tintinnio, che rammenta le cascate di montagna, l'accompagna quando le treccine danzano al suo avanzare. Quegli stessi passi che ora la portano all'ampio uscio del palazzo ''Chi desidera entrare a questa tarda ora?'' Non il suo Padrone, nè nessuno di loro, ma forse un confratello redivivo, oppure un altro draconico. Non Tarkhan, ne è certa...ma soltanto per adesso. Poggia appena l'oto sulla lignea, attendendo risposta, mentre giocherella con il raso delicato della sua gonna. Appena sotto, le sue fiale di veleno attendono solo una vittima da abbracciare.

    ISOTHEOS (ingresso) ''C'è qualcuno?'' urlo all'indirizzo di un signor nessuno. Ombre oscure e cupe si aggirano fameliche alle mie spalle, ne sento la pressione, la presenza, l'odore di sangue e morte. Sono disarmato, armato solo della mia intelligenza e della mia capacità oratoria...Inutili quando sono le lame a parlare. Il dialogo con esse è...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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  6. VI E' UNA CHIAVE CHE APRE OGNI PORTA

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    ISOTHEOS (ingresso) Terra nuova, come sempre. Una delle tante città sul mio cammino sabbioso,una delle tante rocche costruite per difendersi da ciò che si trova al di là delle mura urbiche. La sporcizia, il maleodore, i poveri, tutto uguale alle altre cittadine già visitate in precedenza. Tuttavia Barrington era diversa; il mio vecchio padre mi aveva inviato qui per un motivo ben preciso un'ideale, una volontà...''Cerca lì ciò che ti serve per innalzarti sopra i tuoi pari. Diventa pastore e non pecora''. Avevo seguito il suo consiglio viaggiando dalle terre del sud, con un sacco sulla spalla e tanta voglia di diventare grande. Sì, perchè a diciassette anni qualcuno si può già considerare adulto, pronto al matrimonio, ad una famiglia,a lavorare in bottega e a portare a casa la pagnotta, ma io desideravo altro. Pur essendo riflessivo avverto in me il desiderio di cambiamento, di differenziarmi dagli altri, di essere diverso. Nostalgico, maliconico, svogliato, brillante, irrequieto. La mia anima e la mia mente mi impongono di muovere passi verso una nuova vita, verso nuovi stimoli, verso un antro che conduce nell'unico luogo in cui le informazioni bandiscono la tavola assieme al vino e alla carne. Oltrepasso la soglia, lasciando aperta la porta ad una coppia di ubriachi perdigiorno. Mi lascio invadere dall'odore di stantio e muffa condito da un aroma acre di sangue. Mi guardo attorno...lo stanzone è mezzo vuoto. Una rapida occhiata di nuovo per notare possibili malfattori...tutto tranquillo pare...pare...

    EILANTIA (sala comune) Una dama elegante e silenziosa è assisa in un tavolino della bettola. Osserva gli astanti, che escono ed entrano, mentre rotea il suo calice di vino elfico. L'abito che indossa tradisce una nobiltà indubbia, o per lo meno una grossa ricchezza. Alcuni conoscono il volto della vicegovernatrice, ma per i più è solo una bella dama solitaria. Fasciata di seta purpurea, lascia che il suo crine splenda alla luce del sole che filtra dalle finestre mal lavate, grazie alle piccole granate che fermano l'acconciatura. Rosse, intense, come il nettare profumato che ondeggia nel suo goto. La scollatura generosa evidenzia una pelle chiarissima e priva di imperfezioni. Resterà cosi per sempre, sospesa nei suoi 24 anni, che fan di lei una giovane donna in sboccio, ma ancora di fanciullesca beltade quando sorride dolcemente, quanto di malizioso fascino quando decide di sedurre. Il suo manto è gettato sulla sedia accanto alla sua. Mentre le servono il pranzo, osserva un giovane entrare nella sala comune. Un forestiero, non vi sono dubbi in proposito. Ne studia volto e movenze, mentre apparenta interesse al cibo appena servito. Posa il calice sul desco, con delicatezza e s'appresta a mangiare, lasciando pero' che il suo oto non perda un'eventuale conversazione del neo giunto.

    ISOTHEOS (sala comune) Non accenno a smettere di guardarmi attorno soffermandomi dapprima sul bancone, poi sull...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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  7. LA NENIA DEI VAMPIRI

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    QUALCHE GIORNO PRIMA


    EILANTIA (sdm) E' assisa sulla sua poltroncina di velluto da ore. Le dita scorrono sul suo strumento ormai trattenendosi sempre di meno. La composizione è sempre più definita e fluida al suo oto. All'inizio era solo una breve cantilena, rimastale in mente dopo un sogno. Vi era l'oscurità e lei camminava al buio con una veste di pesante broccato, ricamata di rose nere. Nero sul nero, in un'oscurità quasi densa. Eppure distingueva se stessa perfettamente, come se il buio risplendesse di luce propria. Un paradosso se l'immagine non fosse stata cosi nitida nei suoi ricordi. Avanzava tranquilla, questo lo rammenta. Nessun timore, nessuna remora. Note lontane giungevano al suo udito attento. All'inizio assai vaghe, poi sempre più definite. Vi era un odore di sangue persistente, ma la cosa non la nauseava, nè turbava. Come fosse normale aspirare quell'aroma di vitae. Lo strumento che stava suonando non era un'arpa, ma qualcosa con meno corde. Forse una viella, o un liuto. Pensò che con una gamma più ampia di note, sarebbe stata una melodia meravigliosa. Dolce e malinconica, come il nido delle chimere. Si era svegliata eccitata, Arthesia tra le coltri sfatte, ma della melodia solo pochi stralci nella memoria. Tentò di imprimerli bene, canticchiando a lungo quel che rammentava.

    EILANTIA (sdm) Dopo la partenza di Arthesia non aveva atteso un attimo di più e si era precipitata nella sua stanza. Era poco dopo il mezzodì, e da allora non s'era più allontanata. Aveva poche note, ma col trascorrere delle ore, quella specie di breve nenia, s'era arricchita di dettagli. Aveva dovuto provare diverse varianti. Alcune armonie non rendevano bene il turbamento che voleva trasmettere. Doveva essere dolcissima ed inquietante al contempo. Doveva far rivivere quel sogno. Il tragitto nel buio e l'odore del sangue. Doveva rammentarle Ruaridh ogni istante. L'amore e la Morte che lui portava con sè. Tutt'altro che semplice, ma necessario. Come fargli capire quanto rappresentava per lei se non con quella nenia? Perchè era lui che raggiungeva nel sogno, ne era certa. Per questo nessun timore la pervadeva nè alcuna titubanza. Lui era alla fine dell'Oscurità: Lui era l'Oscurità stessa. Era passato il meriggio, coi suoi colori dorati, e poi l'imbrunire, rosato e plumbeo. La notte l'aveva colta, ma ancora non era soddisfatta. I dettagli erano sempre più nitidi e coinvolgenti, ma lei voleva di più. Pretendeva di più. Con gli occhi chiusi lasciava che le dita corressero decise a sfiorare quelle corde sottili e tese, emettendo suoni sempre più consoni. Si avvicinava al sogno. Si, doveva tornare a viverlo.

    EILANTIA (sdm) Selene era già alta in cielo e la composizione stava giungendo al termine. Nulla di troppo lungo. Certamente non una ballata complessa, come quelle che leggeva sugli spartiti o aveva appreso nelle sue lezioni. Quella pero' era la sua musica, ed adesso l...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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  8. QUALE LUCE?

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    EILANTIA (salita cordigliera-loggia) Quanto tempo è trascorso, dall'ultima volta? Tanto, troppo, o forse non abbastanza. Vi è cosi tanta relatività nelle azioni che si compiono, ed anche il tempo è assai relativo, non è vero Rosa Nera? Perchè sali verso la loggia, avvolta in un manto scuro e assai irritata? Perchè lo sei, non vi è dubbio. Cosa significa non so se voglio rivederti oppure no? Che razza di risposta è quella? Tarkhan non le risponderebbe mai cosi. Eppure lo ha fatto. Si stringe i lembi al petto, imporporata in volto. Per lasciare la terraferma ci voleva proprio una missiva così. Che le facesse mettere a repentaglio la vita, la sicurezza e quant'altro. Adesso faranno i conti, loro due, una volta per tutte. Da quanto tempo non si vedono? Da prima della guerra, accidenti...è passata un'eternità. E' evidente che le strade sono ormai divise da tempo, ma era cosi rassicurante sapere che c'era. Che c'è. O non c'è più? Maledettissimo Unno. Lo deve guardare in faccia mentre le ripete che vederla o meno puo' essere indifferente. L'abito porpora che indossa è di una bellezza mozzafiato. Ha perso tempo, tanto tempo a vestirsi, sistemarsi il crine e prendere tutto quello che le occorre. I suoi veleni, si, celati tra le pieghe dell'abito. Certamente non per Tarkhan, poverino. Al limite un manrovescio. Indossa gli anelli, il ciondolo nobiliare. L'effige, no. Le granate che tempestano il capo, splendono sotto le stelle. Giunge in loggia. La conosce bene. Davanti a quel portone...Accidenti. Bussa con energia sull'ampia lignea. E se non ci fosse? Schiaffeggerà qualcun'altro.

    TARKHAN (Corridoio > Salone esterno) Non ci voleva...per niente. Quante volte ha pregato per poter ricevere sue notizie, quante? Quante volte ha sperato, cercato, disperato. Ogni volta il nulla...ogni volta un vuoto che sapeva di morte...e di quella morte ormai si era convinto. E l'alternativa non era più rosea...lei lo aveva dimenticato, cancellato dalla sua vita. Ormai non ne aveva dubbi. Come potrebbe essere altrimenti dopo un così interminabile lasso di tempo si frappone tra gli incontri. Quando si scompare senza lasciare traccia alcuna. C'era solo lei nei suoi pensieri un tempo...solo lei nel suo cuore. La prima donna che egli abbia mai amato...ed era convinto che sarebbe stata l'unica. Ma il destino è imprevedibile, e pomeriggi assolati in un bosco possono portare dellesorprese, degli sconvolgimenti improvvisi. Darhaira...la mezzelfa dai capelli di fuoco che forse lo attende, nella speranza che egli si conceda una pausa dall'addestramento. Quello almeno sta portando frutti e lo dimostra il medaglione che porta al petto. Il medaglione del Cavaliere che pare avere tutto altro peso rispetto a quello da Tuor. Passi pesanti conducono l'uomo dell'est verso il salone esterno, in un andirivieni costante che non riusciva più a compiere nella sua stanza. Dalla feritoia un cielo trapunto di stelle lo oss...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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  9. QUI DENTRO SONO SOLTANTO EILANTIA

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    EILANTIA (sala del Trono) Lo attende, da quando il sole è scomparso al di là del lago, ed il rossore delle vetrate ha lasciato spazio all'imbrunire. Chissà perchè non è accaduto prima d'allora. D'attenderlo. Forse perchè lo associa soltanto alla notte, perchè per lei è oscuro quanto i suoi amici della Torre, perchè un incontro con lui di giorno le sembrerebbe fuori luogo. Quel che resta del Caos che fù.I due Apocalisse. Poco importa che lui abbia perso l'Effige nei lustri andati e che a lei sia stato strappato dal petto. Entrambi sono quel che sono, e non è certo una spilla di ferro lavorato a definirne il ruolo. Passeggia lungo l'ampia sala, Discordia, indossando un abito particolarmente elegante, consono alla nobile che è. La seta porpora la fascia con grazia e sensualità. Il corpetto è attillato ed ampiamente scollato, lasciando poca fantasia innanzi alla prosperità del suo petto candido. La vita sottile si esalta grazie ai lacci assai stretti e la gonna si gonfia e scivola, in strati sovrapposti di seta e pizzi, sino al suolo, ove fruscia delicatamente ad ogni passo. Non indossa gli anelli, nè il ciondolo nobiliare, che le sono stati tolti, ma è il crine a splendere sotto le torce del salone. Le molteplici treccine, di foggia elfica, sono arrotolate intorno al capo e tenute insieme da filigrana e granati sanguigni. Lacrime di fuoco nel nigreo crine. O di sangue?

    STAVROGIN [esterno palazzo] Avanza nei viottoli ciottolosi della cittadella con passo marziale, ben udibile a chi fosse nei paraggi. Di tanto in tanto getta lo sguardo saettante negli angoli bui [//visione crepuscolare] scarsamente illuminati dalla luna e da qualche torcia mal predisposta sui muri dei budelli di pietra che attraversano la città tende l'orecchio puntuto e il sensibile udito a cercare altri suoni di altri passi, e non perchè tema di incontrare qualcuno, anzi, la sua mente è divertita dall'idea di scrutare in viso chi lo incontri, e l'espressione che avrebbe nel veder girare tra i vicoli quella figura terribile nel'aspetto e nel viso freddo, inospitale per qualsiasi emozione. Il corpo interamente rivestito di cuoio e metallo, con le spade ai fianchi e i pugnali dietro la schiena allo stesso cinturone delle gemelle, come fosse pronto a dar battaglia, con l'elmo che gli copre il capo da cui spunta qualche ciuffo di capelli neri ribelli. Senza indugio giunge al portone del palazzo, e senza timore lo attraversa portandosi nell'atrio e poi giungendo alla porta della sala del trono. Senza trovare ostacoli di sorta si protende attraverso l'uscio scrutando l'interno in cerca della donna che dovrebbe aspettarlo.

    EILANTIA (sdt) Non è in quella sala che l'accoglierà. No. Vuole ospitarlo nel suo piccolo Regno e resta allerta in attesa che lui giunga. Ogni tanto s'affaccia a controllare all'esterno, e quando lo vedrà giungere da lontano, lascerà l'uscio accostato, affinchè lui s'accomodi e arrivi si...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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  10. FORSE E' GIUNTA LA NUOVA ERA

    AvatarBy eilantia il 8 May 2015
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    INISYL E' spavalda. Legato il cavallo alle stalle si avvia al portone senza indosso alcuna armatura, unicamente la coppia di spade eterogenee legate ai fianchi, lunga a manca, corta a destra da sfoderare in verso opposto ovviamente. Ma non ora, non qui. La sua ultima visita al Governatore è recente, ma l'idea di dar fondo di nuovo a tutte le sue risorse di alcool le sembra ottima, in vista della missiva ricevuta da Eilantia. Inoltre non sono rimasti molti caotici e lei ritiene ancora un vero membro del Caos a tutti gli effetti quell'uomo e si chiedeva da tempo cosa fosse successo all'apocalisse. Lui è ancora caotico, lo sa. L'ha messo alla prova. Lo legge nei suoi occhi ed è un pò come se l'avesse sentito sottopelle quel decorso. Ha con sè oltre alle lame le proprie creaturine, quelle viscide, quelle odiate al mondo. Ma non è questo che l'attrae mentalmente ora. E' il ricordo dei suoi sogni.Non ha mai avuto granchè di 'vivo' dentro anche se il suo cuore pulsa e il suo sangue bolle del riverbero della luce sulla neve. No, ma nei sogni si sente persa nel ricordo di un'unica notte, un unico nome. Bussa ''Sono io Eilantia. Sono la Signora dei Parassiti.'' si annuncia.

    KALTIA [Esterno Palazzo] [ Ha ricevuto una missiva anche lei, uno scritto che l'ha guidata fino al palazzo del governatore. Stringe il foglio nella mano destra lambita dal guanto d'arme come la mancina, penzoloni lungo il fianco corrispettivo, mentre decisa ed a passo spedito si muove verso il portone. Ha l'armatura completa in cuoio che ovunque le fa da seconda epidermide aderendo adeguatamente alla sua soda muscolatura. Cuoio nero ed opaco, che la rende una macchia nera nel caos cittadino che impregna i dintorni delle mura. Solo il viso è scoperto, l'elmo è mantenuto incastrato dal braccio sinistro contro il fianco sinistro; mostrati anche i capelli corvini mantenuti legati in una coda alta di cavallo che ondeggia ad ogni passo sbattendo contro le scapole. La spada lunga pende al fianco mancino, la corda al destro. Lame fedeli che probabilmente non l'hanno abbandonata neanche un istante nelle ultime lune. Nè in una tomba che le ha fatto da giaciglio, nè in un mucchio di fieno. All'appello manca solo la spilla affissa al petto, ed un'espressione comprensibile sul suo volto. E' apatica quell'espressione, è fredda più del solito, austera e rigida come vento invernale. Cerca delle risposte, ed i suoi passi secchi sembrano tamburi esigenti. Riconoscerebbe fin da subito la chioma di Inisyl, capelli rossi, passo spavaldo. La sua Nemesi in un certo senso. Se dapprima ciò le strappava qualche ghigno, ora il gelo del dubbio sembra averla pietrificata e reso ancor di più quella bambola di porcellana, o di ghiaccio. Si fermerà al fianco sinistro di Inisyl, frontale al portone. Lei non si annuncia a Discordia, l'ha fatto già Scintilla. Solo un'occhiata al profilo di quest'ultima, prim...

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    Last Post by eilantia il 8 May 2015
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