1. RIORGANIZZIAMO LA CONGREGA

    AvatarBy eilantia il 19 May 2015
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    INISYL (Portone->Interno) Sebbene ciò che abbia nel centro del petto sia un vortice di distacco e sofferenza, per quanto straziante sia quel sentirsi incompleta, dilaniata e priva della sua signora, il Campione del Caos non esita, non tentenna. Fieramente discende dalla sua cavalcatura in armatura completa e spade ai fianchi, perchè quelli sono stati gli ordini dati alla riunione del caos, Pugna in assetto di guerra. Ha persino due veleni allacciati sotto alla cappa, visto che oggi fa piuttosto freddo, anzi si gela, e l'umidità è elevata, le nubi coprono una luna quasi piena...quasi e di nuovo. L'episodio dei mannari krynos le cui carcasse sono infine svanite ha lasciato i suoi segni sulla porta e lei da allora cerca l'Apocalisse Discordia. La cerca di persona. Niente cartaccia, missive o messi, và lei a cercarla e di solito incontra elfe pazzoidi o umani infelici, mentre non trova più quasi nessuno dei Caotici. A parte Gwen. E' difficile risollevare di morale la scoiattola mezzelfica. Così anche stanotte và verso l'interno e si augura che stavolta si possano avere notizie della sua apocalisse. Forse è stata a Palazzo. O alla torre oscura come voleva Guerra. In ogni caso lei è cambiata da quando la Riunione del Caos è terminata con la Scomparsa del Ductor. E' come se oceani di lacrime e di sangue fossero scorsi dentro di lei e infine avessero condotto a quella nuova e diversa forma di sè, qualcosa che non è più la ragazzina di una volta- della quale impropriamente ha sembianze a causa del legame e patto di sangue con Ithilbor, che deve e sente essere ancora in quell'esistenza ma della quale avverte profondo come un solco il distacco. No, questa che vedete, oggi, è un'altra persona, forgiata da altri e profondi intenti, missioni e scelte. Ha negli occhi una freddezza acuta, una risoluzione, quale prima era solo scintilla, divampante fiamma e ora è una torcia, a guidare una strada irta di pericoli. I suoi passi producono un suono cadenzato, i capelli sono legati alti in una coda rossa che fluisce sulle spalle in rivoli come vino rosso, Sul petto ha l'effige che Ithilbor le diede, sulla spalla sinistra il simbolo conquistato con un duello, di Guardiana del cimitero. Emerge da quella penombra che rende fioco il corridoio, verso la sala lettura comune, ben più luminosa e le sue prime e uniche parole saranno solo due ''Mors Vobis.'' a chiunque lì sia. Che sappiano... che il Caos è arrivato. Sia pure una sola, pericolosa più di ogni esercito l'Isola possa mettere mai in campo. Perchè finalmente il suo corpo mostra i segni di un duro allenamento e la mente, un'attitudine alla riflessione, rinnovata dalla separazione.

    EILANTIA (salottino interno) Quasi ogni notte è stata nella Torre Oscura, e spesso a Palazzo, ma la verità è che ha trascorso la maggior parte del suo tempo a celarsi dall'altrui sguardo. Vive questa gravidanza come una fastidiosa malattia senza scampo, e, nonostante le r...

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    Last Post by eilantia il 19 May 2015
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  2. MI SENTO UNA VACCA GRAVIDA

    AvatarBy eilantia il 19 May 2015
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    EILANTIA (esterno-sanitarium) Possibile sia già trascorsa un'intera luna? I giorni sono trascorsi in solitudine, ben conscia che Okthar fosse impegnato con la sua missione nordica, ed ella stessa coinvolta, fino ad un angosciante epilogo, nella prima riunione caotica. Sono succeduti altri dì d'attesa, ove le sue nottate in Torre non hanno riscontrato la presenza di Shane, fin quando si sono diradate a tal punto da divenire sporadiche. Intanto il ventre è cresciuto, ed un'altra luna è passata. Ormai la sua gravidanza non riesce più a restar celata, anche se l'assenza di quasi tutti quelli con cui è più in intimità, le ha reso assai semplice ostentare quello strano rigonfiamento. I passi che la conducano da Edave, sono ormai ben lontani dall'essere leggiadri. Nonostante le sue movenze siano ancora eleganti, i piedi toccano il suolo con una pesantezza alla quale non è mai stata avvezza. Detesta quello che è divenuta. Grossa, sgraziata, sempre troppo lieta o troppo triste. Dedica ad insultare il suo piccolo fagiolino, per poi scoppiare in lacrime e carezzarsi il grembo per ore. Si sente sola. Ogni notte in cui il suo uomo è lontano, ma la sua presenza nell'esistenza della Rosa, cresce nel suo ventre. Maledetto isolano! E con quel pensiero, batte tre volte all'uscio dell'ospitaliera, completamente avvolta nel suo manto, eppur tremante di freddo.

    EDAVE (atrio) Ad aprire è Grant, la osserverà con un sorriso *Milady* e le farebbe cenno di entrare *Venite vi scorto da Lady Edave* direbbe alla donna che ora dovrebbe sentire il calore della casa rigenerarla. Il custode la scorterà lungo il corridoio che è innanzi all'ingresso, supererà il corridoio che incontrano e che taglia in orizzontale l'edificio e la scorterà per alcuni metri lungo il Corridoio sino alla degenze dove busserà. *Prego*dirà la rossa che intanto ha sistemato la sala e pulito tutto e che stava chiacchierando con Aranyl.

    ARANYL [sanitarium-sala degenze]Come un'ombra silenziosa segue Edave ascoltando ciò che dice. Indossa una veste nera che le accarezza le forme non troppo generose viste le fattezze minute e l'appartenenza alla razza elfica.Stavano aspettando qualcuno probabilmente, ma intanto avevano chiacchierato un bel po'. Lei ora aveva il compito di curare un bell'ippogrifo e ne era felicissima.

    EILANTIA (atrio-stanza degenza) ''Bentrovato...'' Risponderà con grazia e discrezione al servitore degli ospitalieri, seguendolo, come sempre, verso la stanza delle visite. Sospirerà appena, lasciando che il manto s'apra sul grembo prominente, ormai racchiuso da velluto nero, tutt'altro che attillato. Quasi senza avvedersene, lascia che entrambe le mani si poggino discrete su di esso, come in un abbraccio protettivo, sentendo uno di quei colpetti, che ormai accompagnano la sua esistenza. Le sembra così assurdo e meraviglioso al contempo. Quei calci...o sono pugni...che il piccolo le regala, p...

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    Last Post by eilantia il 19 May 2015
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  3. LA CONSAPEVOLEZZA E GOFFREDO D'ALTAVILLA

    AvatarBy eilantia il 18 May 2015
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    EILANTIA (esterno-torre degli arcani) L'ultima volta che ha bussato a quell'uscio, era per locuire con lady Antair. Molto tempo è trascorso da allora ed adesso un passo svelto e nervoso, le fa attraversare le strade buie e polverose di Barrington, per raggiungere quel loco in tutta discrezione. Nessuna visita a palazzo, ove potrebbero capire qualcosa. Solo uno scambio discreto di missive con lady Edave, alla quale aveva comunicato d'aver bisogno d'una visita, in tutta discrezione, per presunta gravidanza. La firma dell'arciduchessa forse è stata sufficiente alla donna per accoglierla la sera stessa. Il cappuccio, alzato al capo la protegge da sguardi e da eventuali vicinanze d'estranei, che potrebbero essere untori dell'epidemia. Giunge alla lignea e bussa tre volte, con colpi decisi. Ha un abito nero, generosamente scollato, ma con stringhe sul davanti, per rendere agevole la visita. Non indossa alcun gioiello, ma reca con sè, sul lato destro, i suoi veleni. Il pugnale è rimasto a palazzo. Inopportuno in una visita così delicata. Il crine è acconciato in elfica foggia e tempestato di ametiste. Mentre attende, poggia la mano sul grembo arrotondato. Sospira piano, facendo appello al suo sangue freddo. La situazione le è già sfuggita di mano, in fondo. (sangue freddo liv3)

    EDAVE (atrio) Sempre immersa in quello che stava facendo prima che Silverstorm le facesse visita il DEcano si troverebbe in atrio, bauli, ceste e sacche di lino cucite per contenere le loro cose sono pronte in ingresso, ben accatastate una sopra l'altra in un bell'ordine che da il senso della partenza. I piani superiori già sgombrati del tutto, sono rimaste solo le cose personali dei singoli ospitalieri e qualche altra cosa al piano terra. Tutto è pronto per tornare a casa. Finalmente, dopo tre anni di prigionia in quella Torre che non hanno mai sentito come casa, in quella torre che ora stanno per lasciare. Una missiva da Eilantia, una risposta veloce, *stasera alla torre* di certo non è la firma governativa ad averle messo fretta ma l'arrivo di una nuova vita. E' li, in piedi un abito di semplice lana verde, una cinta metallica ad abbellirlo e i rossi capelli selvaggi che scendono in riccioli fluenti sino alla fine della schiena. Al bussare della donna provvede Grant mentre il Decano finirà di riporre gli ultimi libri nel baule prima di sollevarsi appena la caotica facesse il suo ingresso. Athelstan sorriderà alla nuova giunta, sapeva che avrebbero avuto una visita serale e farà cenno a Eilantia *Dia Abar et mentis vivacitatem* si solleva la voce della Rossa dalla destra dell'atro non appena la figura arrotondata dell'arciduchessa farà il suo ingresso e avvicinandosi con un sorriso freddo *Sono lieta di vedervi come state?* domande retoriche, di rito mentre già gli esperti occhi indagherebbero il suo volto. (percepire equilibrio 3).

    EILANTIA (ingresso-sala interna) Giurerebbe che non si vede nulla Eilantia, ma in...

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  4. PRIMA RIUNIONE DEL NUOVO CAOS-PARTE SECONDA

    AvatarBy eilantia il 18 May 2015
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    Morte arriva quando deve arrivare (cit.). Stavrogin fa il suo ingresso, infine, nel bel mezzo della riunione, colmando le attese e ponendo fine alle assenze. Il suo passo si muove sulle note dell�eleganza elfica, la compostezza che ostenta non fa che confermare la sua appartenenza alla razza che, nell�origine, è ambasciatrice della Luce. E siede, mentre Inisyl dà il via a un fiume di parole, fatto di considerazioni, spiegazioni e lezioni, al punto che, un avventore esterno, potrebbe pensare che la sua persona vada a ingrassare le fila dei Teoricum. Discordia, poi, fa eco a quel dire e, con fare quasi didattico, sale sulla cattedra a bacchettare le facili deduzioni: che non si confonda il Caos con il comportamento caotico, suona come un monito, come un avvertimento. Eppure Blazen sembra avere il consenso unanime � o quasi � dalla sua, poiché Gwendhelen interviene a dare forza alle parole precedenti, riportando l�episodio di un cambio di guardia al presidio; ed Eilantia si offre di seguire i progressi del giovane Lupo. E, a proposito di Lupi, il vecchio Variniel se ne resta lì a distribuire saggezza a proprio modo, a chiedere e comunicare con gli occhi quantole parole non possono dire, suggerendo nuove possibilità per il folle aspirante. E Guerra, dal canto suo, non manca di confermare la devozione nei confronti del Ductor, di colei cui ha messo al servizio la propria spada, da qui all�eternità.


    ITHILBOR [*§*Sala del Trono*§*] E nell�aria, stanotte, c�è qualcosa di nuovo e di antico. Ci sono fiamme che ardono e scorrono nelle vene, incendiando il sangue. Ci sono Fedi incrollabili e devozioni assolute. Ci sono cuori pulsanti che battono un ritmo caotico e inneggiano al Disordine e alla Distruzione. Tu socchiudi gli occhi e ti godi quel concerto folle, di vite che si affannano e prevaricano l�una sull�altra, di profumi che si mescolano, di respiri che diventano un unico, grande afflato. Un sospiro per la Causa. Quel sospiro che vuole aizzare il fuoco nelle essenze di Leia e Vegon, tirato in ballo proprio dalla rossa Signora dei Parassiti e sovrana della parola, in questa notte. Considera, pensa, lascia il proprio pensiero fluire via dalla bocca con una libertà assoluta, ipotizzando e negando, facendo supposizioni e smentendole poco dopo, ribaltando ogni cosa. Tu, in quella danza sfrenata di parole, la segui quasi con fascinazione, volteggiando e vorticando, non mancando un solo passo. E su quello stesso fuoco che stasera par essere uno dei protagonisti, di carne gettata ve n�è a iosa. Scintilla. Nei suoi occhi, negli occhi dell�élite, non è difficile scorgerla, nell�istante in cui inneggia a una e una sola pena per chi ha osato disturbare il Caos e chiedere che lo sguardo si posasse a sondare le proprie intenzioni. La stessa pena che Variniel paventa, invece, cercando il tuo sguardo e trovandolo esattamente lì, ad accogliere il suo, nel momento in cu...

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    Last Post by eilantia il 18 May 2015
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  5. PRIMA RIUNIONE DEL NUOVO CAOS-PARTE PRIMA

    AvatarBy eilantia il 18 May 2015
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    Qualche giorno prima dell'attacco in biblioteca


    EILANTIA (esterno-torre oscura) Presto vi sarà l'incontro tra i caotici col nuovo Ductor, ma prima d'allora la Rosa Nera ha più cose di cui parlare, con la sua Signora. Troppo tempo è trascorso, dall'ultima volta, ed i segni intorno a loro manifestano il sopraggiungere della nuova Era. Celata nel suo mantello, con cappuccio alzato, avanza per gli ultimi passi, che la separano dalla spessa lignea della Torre Oscura. Le mani andranno a muoversi con discrezione, operando una specie di disegno nell'aere, e un cigolio paleserà l'apertura della porta. Si limiterà a spingere un altro po', per accedere nel buio atrio della Dimora. Quella che fu la sua casa...la sua prigione...la Tomba eterna del nuovo Ductor. I passi echeggiano nel silenzio asciutto che la circonda. Il portone si chiude alle sue spalle, e solo allora le dita affusolate andranno ad afferrare i lembi del cappuccio, per farlo scivolare sulla schiena. Il crine è acconciato con eleganza. Treccine arrotolate e racchiuse da reti di filigrana d'argento e piccoli rubini. Quando inizia ad avanzare, s'apre il manto e il velluto color porpora sbuca a tratti dalla lana nigrea, come fosse una ferita aperta. Non dirà nulla. In quel luogo non occorre. Lì sono Loro a palesarsi.

    INISYL (Atrio)E' in torre e giunta, dritta dal cimitero, dove ha dormito qualche ora scarna, in realtà quel poco che a una succube occorre perchè a lei non serve poi molto. Ha i vermi nelle tasche profonde di pantaloni larghi e scuri, un corpetto aderente che mostra la pelle, pelle pallida di ombre di torre e di cimitero dove la luce non batte, tracce di foglie nei capelli, polvere sulle scarpe e la chioma rossa, ampia sciolta sulle spalle. Nell'atrio la torre oscura sembra fredda, ancor più, per lei quasi misteriosa perchè senza Ithilbor che non si è ancora destata, le sembra vuota; tutta l'ombra famelica che è quasi Viva e non viva, in quell'atrio fatto di tenebra. Troppo buio perchè senza aiuti l'occhio veda ma il giorno le consente di dare un barlume di luce per entrare da fuori a dentro. guarda intravedendo Discordia. Porta indosso l'effige doppia, del caos sul cuore, di Guardiana del Cimitero sulla spalla l'elite. Da bravo becchino ha una specie di falcetto sulle spalle allacciato e anche le spade ai fianchi, corta a dx lunga a sx. ''Mors Eilantia....da quanto tempo...'' saluta in quel tono composto, con uno sguardo vagamente curioso che ha sempre quando osserva. E' lei, la fanciulla che ha divorato il demone, se volesse essere una metafora e non il contrario. Le tributa il rispetto e quello sguardo vagamente instabile che dedica ai teorici, verso i quali una parte di lei sembra fare presunzione di inutilità e un'altra domandarsi quali misteri serbino. Perchè di sicuro Eilantia sa fare cose che lei non sa fare e che ritiene qualche magico trucco di> di lettura della mente e...

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    Last Post by eilantia il 18 May 2015
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  6. E SE FOSSE UNA BAMBINA?

    AvatarBy eilantia il 17 May 2015
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    OKTHAR [giardino] Da quando la Rosa Nera è tornata a dimorare a Palazzo - perché non dubita ora che questa sia la sua autentica dimora - il compito del presunto guardiano è assai meno gravoso. Le porte del Palazzo sono robuste e sorvegliate, ed al suo interno gli uomini del governatore fanno buona guardia. Ne ha già incontrati alcuni, scambiando un cenno ed un saluto, ma non si è ancora imbattuto nel Governatore stesso, o nel Comandante, l'uomo affrontato all'arena. Questa notte è abbigliato come le precedenti, recando con sé le sue armi - spada lunga e pugnale - l'armatura (media) e lo scudo assicurato alla schiena. Non porta né elmo, né cappuccio (o mantello), così da offrire alla vista il volto pallido e severo e lo sguardo freddo e determinato. Scuri invece sono i capelli che, con un gesto impaziente della mancina, allontana ora dal volto. Cammina senza meta apparente per il giardino, lanciando di tanto in tanto occhiate al roseto da una parte ed all'altare della Morrigan dall'altra, immerso nella pace della notte.

    EILANTIA (giardino) E' avvolta nel mantello nero. Da quando la nebbia ha sommerso la cittadina, le sembra che il freddo le penetri sin dentro le ossa. Forse è solo la gravidanza, o la stanchezza che spesso la coglie, fatto sta che si è svegliata scandalosamente tardi, trovando le coltri, dalla parte del gaelico, già fredde e sfatte. Il tempo d'indossare un abito elegante color nero ed argento, e d'intrecciare i capelli con filigrana e piccole perle di fiume. Alcune treccine vengono fatte scivolare volutamente dall'acconciatura, in una sequenza vezzosa. Scende per concedersi un piatto caldo nelle cucine, quando passando lungo la vetrata del giardino interno l'ha veduto. In apparente riposo, passeggiando tra i roseti spogli, Okthar sembra incuriosito da quel luogo. Anche la Rosa ne ha sempre subito il fascino. L'ha visto mutare in tutte le stagioni, nel corso degli anni e dei lustri. Ha veduto un drago atterrare tra gli alberi e ha posto la lapide dell'altare di Morrigan con Velvet. Ha seppellito due persone amate tra i roseti, ed iniziato decine di confratelli. Scivola all'esterno con estrema grazia, stringendosi ancor di più, con le mani pallide, il corto mantello sul busto. I decori d'argento dell'ampia gonna, splendono al pallido sole. Non favella ancora, ma osserva l'uomo. Sente il ventre teso, e rammenta quanto entrambi siano, inevitabilmente, legati.

    OKTHAR [giardino] Lo sguardo scorre lungo i roseti e sul terreno, eppure senza quasi vederli, chiaramente assorto in profonde riflessioni. Troppo lontano dal sentiero si è spinto per poter sperare di ritrovarlo, benché saldi mantenga ancora i suoi propositi - nonostante tutto -egli stesso stenterebbe a riconoscere il suo volto se lo vedesse specchiarsi nelle placide acque del lago, Le raminghe iridi andrebbero però a fermare il proprio cammino sulla figura di Eilantia, ora giunta nello stesso luogo, e co...

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    Last Post by eilantia il 17 May 2015
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  7. CAOS, PASSIONE E LAME

    AvatarBy eilantia il 17 May 2015
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    OKTHAR [vicoli - ingresso/volto coperto] Non sono vesti eleganti quelle che mostrerà a Palazzo ma l'armatura che - come guardia della biblioteca - è solito indossare. Il volto è però celato dal cappuccio, come il corpo è avvolto nell'ampio manto scuro. Appena uscito dalla porta della biblioteca si imbatte nei cadaveri delle bestie che, solo la notte prima, avevano attaccato la biblioteca. Appaiono né lupi, né uomini ma qualcosa di diverso e mostruoso. Orrendamente mutilati mostravano comunque la loro abbietta forma, che poco o nulla sembrava avere di umano. Quella notte però aveva un compito preciso il Guardiano, un compito che gli avrebbe permesso di mettere al sicuro il luogo che aveva il dovere di proteggere e la donna che amava. Giunto presso il portone d'ingresso bussa due volte, rimuovendo mentre attende il cappuccio dal volto, deciso ad incontrare Lady Eilantia quanto prima.

    EILANTIA (stanza della musica) E' la resa dei conti. Non le è bastato vedere le carcasse dei mannari mutilate, e provarne orrore e nausea. Eppure quella visione le ha dato una speranza. Cosa puo' ridurre così due figli della luna? Forse altri. Un vampiro non avrebbe mai fatto tal scempio. Forse l'alleanza è ancora in piedi, tutto sommato. Attende il fu guardiano nella sua stanzetta. Abbigliata con estremo sfarzo, come lui non l'ha mai vista, indossa un abito in broccato argento e porpora, di velluto pesante, con finiture preziose alle maniche e sulla scollatura. Indossa i suoi gioielli e reca con sè i suoi veleni ed il suo pugnale, entrambi celati sul lato destro, tra le pieghe della gonna uni, sulla coscia l'altro. Attende ed è seduta, impegnata a suonare una delle sue ballate. La piccola poltroncina, al centro della stanza, la mostra di spalle alla porta, con la gonna che sboccia intorno alla vita, appena arrotondata. Le dita sottili scorrono sulle corde tese, pizzicandole e sfiorandole all'occorrenza. Il capo accompagna la melodia, muovendosi appena, e lasciando che le strette treccine arrotolate, mostrino i bagliori dei rubini, alla luce del camino e delle torce. Lerch apre all'uomo, che ovviamente è preannunciato. E non indugia davanti al volto conosciuto, che ha veduto con la sua signora sere innanzi ''Prego, seguitemi'' Dirà soltanto, mentre inizierà ad incamminarsi verso la stanza della musica. Camminerà piano, in modo che l'ospite lo segua, e poi, sul piccolo corridoio, busserà tre volte all'uscio ''Arciduchessa, è giunto il vostro ospite'' Ed Okthar potrà sentire solo una delicata melodia uscire dalla stanza, e quando Lerch aprirà l'uscio, i suoi occhi color tempesta vedranno quella schiena delicata e quelle braccia armoniose, che non smetteranno di suonare, finchè il servitore non si chiuderà la porta alle spalle. Solo allora resteranno come sospese, in quella stanza meravigliosa, piena d'arazzi e mobili pregiati, che solo lady Mc Nell puo' possedere.

    OK...

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    Last Post by eilantia il 17 May 2015
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  8. LUNA PIENA. L'ATTACCO ALLA BIBLIOTECA-PARTE SECONDA

    AvatarBy eilantia il 16 May 2015
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    [TEMPO MASSIMO: 12 MINUTI A TESTA PER AZIONE. DOPODICHè L'AZIONE VIENE CONSIDERATA SOLO FIN DOVE AVETE SCRITTO E TOCCA A CHI è DOPO IN TURNO. DOBBIAMO FARE COSì PERCHè SIETE DAVVERO TANTI.]

    Comprensibilissima l'imprecazione umanissima di Serafin, che in Quanto Ranger si rende conto che quell'ululato e il ringhio Non appartengono a nessun lupo... per quanto enorme le sia dato conoscere.....così come era prevedibile che Eilantia - che in biblioteca ha già subito un attacco di mannari, i quali però non completarono mai la mutazione mentre questi sono tutti pelosi- in quanto Apocalisse realizzi presto che qualcuno è lì per cena e non si illude siano davvero solo cagnolini un pò cresciuti. Benché incinta e da tanto poco da non accettarlo neppure, sceglie di vedersela con un problema alla volta. Libeth le cerca la mente, Okthar e Serafin iniziano ad avviarsi, lui in corsa, ma non prima di aver dato un ordine che è -per sua ovvia premura- l'opposto del volere di Discordia e quindi pur trovando Necessariamente, le sue parole ragionevoli propone quella misura di sicurezza. Le scale del piano di sopra portano all'atrio e terminano in un varco di UN solo metro. Ci passano solo due persone per volta, mentre il Portone di Ingresso misura 2 metri in larghezza, 2,5 in altezza. >ARRIVATE IN UN TURNO alla stanza dell'ATRIO, VELOCIZZIAMO GLI SPOSTAMENTI DI QUESTO TIPO FRA CORRIDOI E SCALE: L'atrio della Biblioteca viene nuovamente percosso da un colpo e un potente ansimare di belve colossali si irradia nell'interno. Impossibile da non udire per Libeth e Viron, piuttosto rumoroso anche se giunge lontano, per i sensi degli altri due, umani. Discese le scale vi troverete così disposti: Dinnanzi a tutti Okthar che si trova sulla soglia, lato sx della porta, accanto a lui a un passo indietro e a dx vi è Serafin. Dietro di lei ancora sui gradini (devono scegliere se scendere o salire a nascondersi) Eilantia che solleva con le mani la gonna. Libeth e Viron sono vicini, per ora non ancora discesi dalle scale, accanto a Eilantia. Possono (//azione che verrà accettata per valida) se decidono di scendere essere lì immediatamente dietro Serafin o alla stanza di sopra al I piano. (//già a questo turno). Nell'atrio non appena giunti vedranno subito di fronte a 7 metri la porta di ingresso, quella dalla quale i colpi provengono. L'atrio è costituito da un RETTANGOLO, i lati destri e sinistri sono tagliati dal giardino interno alle mura che si trova dietro splendide vetrate. Il lato lungo misura 7 mt appunto. I lati corti delle due soglie invece misurano 5 metri e le porte sono centrate. Subito a sx e a dx della porta a 2 metri da questa, si trovano due grosse statue. La statua a dx pesa parecchio (60 kg) quella a sx è pesante poco meno (40 kg). Ancora a destra a 3 metri diagonali c'è una cassapanca (del peso di 20 kg in quanto piena di cose), alla medesima distanza a sinistra un tavolino piccolo (4 kg) con due sedie (2 kg l'...

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    Last Post by eilantia il 16 May 2015
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  9. LUNA PIENA. L'ATTACCO ALLA BIBLIOTECA-PARTE PRIMA

    AvatarBy eilantia il 16 May 2015
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    LIBETH [ Sala comune ] La bambina sta - bizzaramente, ammettiamolo - nel bel mezzo della stanza. Ha l'aria di chi non sa bene cosa fare. Strano. Di solito ha una risolutezza che fa invidia agli adulti. Indossa un abitino cremisi, di velluto, che lascia scoperte le spallette. Nulla di provocante, è chiaro; niente in lei stona con l'immagine di pura innocenza che sarebbe solito associare ad una fanciulla della sua età. La mantella è appoggiata su uno dei divanetti, accanto ad un libro aperto. Leggeva. Cercava informazioni sull'Ars, sui maghi. Su quella che probabilmente a breve diverrà al sua nuova dimora. Poi l'incertezza l'ha spinta ad abbandonare le sue ricerche, e a mettersi lì, come al centro di un palcoscenico, a guardarsi attorno. C'è qualcosa di diverso lì. Nuovi odori. Tracce diverse. Eppure, nonostante questo, nessuno ad accoglierla all'atrio. Probabilmente nessuno che ricordi il suo nome, o quello di suo padre. E' una strana tristezza, quella che la avvolge. Una tristezza che solo una creatura come lei può provare, probabilmente. E' l'eterna solitudine dei mostri. E' la consapevolezza di vedere un mondo che cambia sotto il suo sguardo che invece resta sempre uguale. E' il peso dell'immortalità che le si appoggia su spalle fragili, e la schiaccia [ Tenebra I- Veggenza I]

    EILANTIA (zona privata-sala comune) Ha due tomi tra le braccia. Sovente sposta il materiale dalla biblioteca privata e quella comune, a seconda delle necessità sue e di Isotheos. Nulla di troppo impegnativo. Saggi di storia e mitologia, soprattutto. Accompagna la porta, dopo averla oltrepassata, per accedere al salottino della stanza comune. E' silenziosa, tanto da udire il crepitio del fuoco del braciere, come fosse un incendio. Avanza di qualche passo, Discordia, col suo movimento fluido e discreto, lasciando che il fruscio del velluto, sia quasi una carezza al marmo pregiato del suolo. E' abbigliata di viola, con un abito cangiante dalle lunghe maniche svasate e l'ampia scollatura. Predilige gli abiti ai bustini, da quando ha avuto quel malore. Il ventre non ha accennato a sgonfiarsi e forse ha ragione Okthar, sul fatto che un'ospitaliera dovrebbe visitarla. Osserva intorno se qualche avventore stia ancora consultando tomi sugli scrittoi. Nulla. I passi l'accompagnano verso le scaffalature. Il crine, tempestato di ametiste, brilla alla luce delle torce accese. Reca con sè i suoi veleni ed il coltello di Thirion nella giarrettiera, entrambi sul lato destro. E' allora che la vede. La bambina immortale. Il piccolo diamante dei non morti. E' immobile, quasi smarrita ''Libeth...'' Un sussurro, poco più. Di certo l'ha udita giungere, perchè una come lei sente ogni cosa. Sorride nella sua direzione. E' contenta di vedere la piccola. Quando spariscono per molte lune, non si sa mai a cosa pensare. Di quei tempi al peggio.

    LIBETH [ Sala comune] Se ne sta come sma...

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    Last Post by eilantia il 16 May 2015
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  10. DISCORDIA E LO SMEMORATO

    AvatarBy eilantia il 16 May 2015
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    LHAAR [vicoli - biblioteca] La città sembra essere sfociata nel caos più totale, i suoi abitanti corrosi dal timore che la nuova malattia li prenda e li conduca nell'Ade prima ancora che possano accorgersene. Eppure un nordico senza nome e con ben pochi timori si aggira in tutta tranquillità e disinvolutura per i vicoli che si diramano dalla piazza di Barrington, con il passo che volge in direzione della Biblioteca. Il nordico veste con un paio di pantaloni neri in velluto, stivali marroni, una camicia bianca a maniche lunghe con delle bordature ricamate nei pressi dei polsi. Tuttavia, chiunque lo individuasse, lo vedrebbe completamente avvolto in un manto nero come una notte senza luna. Tuttavia il cappuccio non è sollevato a celare il capo, quindi i suoi tratti somatici risultano facilmente individuabili da chiunque ne incroci il cammino. Il nordico senza nome e senza meta raggiunge la porta di legno che dona accesso alla biblioteca e nota due carcasse di Krinos ai lati, si ferma un istante dunque e, pur coprendosi la bocca e il naso con la mano destra per il fetore, sorride in malo modo quasi a voler farsi beffa del destino avverso andato incontro a quelle creature. Poi i suoi occhi di ghiaccio individuano una strana crepa sulla porta di legno, senza indugiare oltre si avvicina ulteriormente e tira un calcio su di essa portato con la pianta del piede destro, vedendo la porta spalancarsi verso l'interno.

    EILANTIA (scaffalature) Discordia sistema dei tomi sulle scaffalature. Come una graziosa custode scivola tra gli alti mobili di legno massello, lasciando che solo la sua veste, col delicato fruscio del velluto, si oda nel silenzio del luogo. Reca tra le mani due volumi di cuoio conciato ed una pergamena. Con attenzione sceglie una scaffalatura ad altezza sguardo per un tomo, indugiando poi per gli altri due. Si sposta appena verso destra, quando il fantasma si decide ad entrare. Sapessero entrambi, dopo tanti lustri, d'incontrarsi ancora in quel luogo, ove lei decise di cambiare la sua esistenza, dopo essersi confrontata con lui. L'abito nero accompagna i suoi passi. Stretto sulla vita, appena arrotondata, tanto da non destare ancora sospetti, ha una scollatura generosa ed una gonna ampia e rifinita da sottile broccato, così come le maniche. Il crine è acconciato in elfica foggia, con treccine arrotolate e perline. Sistema il secondo tomo, poco più in basso. Le dita indossano i suoi gioielli, così come il collo il medaglione nobiliare. I suoi veleni sono celati tra le pieghe della gonna, sul lato destro, così come la coscia, sullo stesso lato, nasconde il pugnale. In mano solo la pergamena, ora. Si sposta in una scaffalatura interna.

    LHAAR [biblioteca - atrio] Facendosi largo adesso verso l'atrio della biblioteca di Barrington, dopo aver compiuto due passi lenti in avanti, volge per un istante il capo verso destra osservando la soglia della porta con la coda dell'occhio, sul suo viso è ancora vivo quel sorr...

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    Last Post by eilantia il 16 May 2015
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