1. LEGAMI ONIRICI, CONNESSIONE REALE

    AvatarBy eilantia il 16 May 2015
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    EILANTIA (corridoio-stanza Gheof) Ha atteso qualche giorno. D'altronde era necessario per far sbollire la rabbia e la frustrazione d'entrambi, a seguito dell'ultimo incontro. Tante cose sono successe da allora ed i pensieri di Discordia si sono spostati altrove, dando un peso diverso a molti fatti accaduti. E' ormai meriggio inoltrato, quando attraversa il corridoio del primo piano del Palazzo. Come è avvezza a corte, indossa abiti più sfarzosi che in biblioteca. La veste di velluto color porpora ne esalta il pallore accentuato, e la luce splendente degli occhi e delle gote. Lei non sa ancora il perchè, ma le forme appena più ammorbidite del ventre, il petto che sembra traboccare dalla scollatura e la luminosità della pelle, hanno motivazioni che non tarderà a scoprire, ma che per ora la rendono solo più bella e desiderabile. Indossa i suoi gioielli e reca con sè i suoi veleni. Il crine è acconciato in lunghe treccine, a loro volta arrotolate in una spirale sulla nuca, fermate da filigrana d'argento e piccoli rubini. Le lunghe maniche svasate sono bordate di ricami d'argento, così come la scollatura generosa. Giunge alla lignea di Goffredo e bussa tre volte ''Sono Eilantia...'' verbia melodiosa, lasciando che lui abbia il tempo di smettere di pregare, o torturarsi, o toccarsi nella penombra. Tutto e l'opposto di tutto è quell'uomo, eppure quello che hanno condiviso è talmente soprannaturale da non poter più negare il legame tra loro.

    GHEOF -Stanza Gheof- E' disteso sopra il letto. Un letto semplice. Una stanza semplice. Un loculo privato totalmente anonimo ma dove, al suo interno una cosa è evidente. L'ordine. Un'ordine che si preoccupa di mantenere in maniera maniacale. Non ha personalizzato assolutamente quel luogo. Come lo ha trovato lo ha lasciato. Un mobile a cassettoni, due sedie, una di fronte allo scrittoio e l'altra vicina al mobile. Sullo scrittoio c'è una bottiglia di vino e due bicchieri. S'è preoccupato di averne due perchè potrebbe avere ospiti.Gli è già capitato e si è trovato fastidiosamente impreparato per quelle occasioni. Ecco. Una bottiglia di vino, due bicchieri, il taccuino e la boccetta per l'inchiostro poco distante. Il pennino riposa vicino al taccuino, alla sua destra -GUAI A SINISTRA!!- pronto per ogni evenienza. Taccuino aperto. Due missive. Quella di Fehrer, -non serve ma la conserva- e quella di Hagall. La sacerdotessa del Vespro gli ha scritto. Oh, non solo. E' arrivato anche un'altra missiva. Quella di Aileen, quella del preventivo. Tutto questa mattina. Adesso è la sua ora per il riposo dove la tenda va a coprire in parte la luce del pomeriggio, lasciando all'interno della stanza una luce che ha poco a che vedere con la luminosità della vita. Solo una candela vicino al comò basso, alla destra del letto. Indossa una blusa di un bianco piuttosto sporco, ma non è sporcizia, no, quello mai. E' proprio il colore d...

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  2. APPETITO CANNIBALE

    AvatarBy eilantia il 16 May 2015
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    DODAIUX (biblioteca) è un passo affrettato quello che l'ha portata fin lì. ha attraversato i vicoli guardando con attenzione ogni passante che incrociava, e sollevato lo sguardo in cerca del famigerato drago, non paura la sua, quanto curiosità per cercare di capire l'entità reale di entrambe i pericoli che sembrano incombere sulla cittadina. la sacca contenente la piccola farmacia e gli strumenti del suo lavoro è al suo fianco sinistro, coperta dallo scialle di lana che ricopre le sue spalle e la veste verde che indossa. non ha idea di cosa e chi l'attende, ma certo non sarà questo a farla tirare indietro. del resto, non potrebbe andare che lei, tyana è chiusa nella sala degenze, edave non sa dove sia, nephe sembra vaghi in cerca di ispirazione, e il follino ha fatto perdere le proprie tracce da diverso tempo. lo studente, per ora, è il galoppino di tyana, e così tutto sembra come ai vecchi tempi, lei e la sua sacca. ha già superato il cortile, e si troverebbe nella sala dove sono custoditi i libri, se non ricorda male, le scale che portano al piano superiore e alle stanze è lì, da qualche parte.

    OKTHAR [stanza Okthar] Costretto al riposo il nordico, a causa della recente ferita, non ha quasi abbandonato il letto dalla notte precedente ed adesso si trova nel proprio alloggio privato a fissare stancamente il soffitto. La coperta è drappeggiata appena sopra la vita, lasciando visibile e scoperto il busto e le braccia - apparentemente indifferente al calar della notte - mentre la parte inferiore del corpo è per il momento celata. La nuca poggia sul palmo delle mani intrecciate, dando alla posa un impressione tranquilla e rilassata, nonostante le condizioni non ottimali. Le provvisorie cure della Rosa Nera, infatti, sembrano avergli dato il tempo necessario ad attendere l'arrivo degli ospitalieri. Una strana smorfia anima per qualche momento il suo volto, sorprendendo sé stesso a scoprirsi così tranquillo nell'affidare ancora una volta sé stesso a quella donna.

    EILANTIA (salottino) L'attende. Naturalmente si. Da quando ha spedito la missiva è giù nel salottino che aspetta. S'è concessa solo di sciacquarsi, per togliersi di dosso il fango secco, ed un po' di sonno al capezzale del gaelico.Il crine è stato risistemato intorno al volto pallido, stranamente affaticato e dalle occhiaia marcate. Ha atteso dall'alba al tramonto, concedendosi solo di salire a controllare la salute dell'uomo. Ora che sente dei passi tra le scaffalature, non puo' che sperare che sia chi attende. E' abbigliata di nero, con un'ampia gonna di seta e velluto, dal corpetto damascato con lunghe maniche svasate. Indossa i suoi gioielli e cela i suoi veleni. E' in piedi, con un tomo tra le mani, che tortura nervosa. e quasi lo farà cadere, quando vedrà una dama trafelata, sopraggiungere. Fa qualche passo verso il corridoio, e chiama la sua attenzione ''Milady? Siete un'ospitaliera?'' Non la conos...

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    Last Post by eilantia il 16 May 2015
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  3. SCONTRO COL PIRATA

    AvatarBy eilantia il 16 May 2015
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    Sebbene sita su un piano rialzato rispetto alla rena resa sdrucciolevole dal pianto degli dèi, che non manca di affliggere i nostri neppure stanotte, l'Arena rimane al momento piazzata su d'un terreno irregolare in cima al quale muoversi non sarà fluido come ballare la sardana. E' spaziosa (20 mt di diametro) e concede così margine di manovra ai contendenti, ma non è probabilmente il teatro ideale entro il quale proiettare lo scontro fra Ghebur e Okthar. Alle azioni dei due, che avranno senz'altro avuto modo di studiarsi alla pozza d'ambra gettata dal cielo, consumando i gradini al di sotto del terrapieno, assisterà Discordia, spettatrice unica d'un atto belligerante al chiar di luna e al fragor lontano di tuoni. I guerrieri hanno raggiunto il centro dell'Arena e sono liberi di cominciare le danze. [EILANTIA E' POSTA DABBASSO, IPOTETICAMENTE AL CENTRO FRA I DUE, E DOVRA' LEVARE LA TESTA PER OSSERVARLI; DISTANZA GHEBUR-OKTHAR: 5 MT; DICHIARARE EQUIPAGGIAMENTO. GDR PLAY, ORDINE ALFABETICO]

    EILANTIA (arena baia-gradini spettatori) Tra le svariate cose che Discordia avrebbe immaginato nella sua esistenza, non avrebbe certo messo in preventivo la possibilità di partecipare ad un duello. Forse perchè più avvezza a veder sguainare le spade all'improvviso, con lo scopo tutt'altro che onorevole, d'un combattimento al primo sangue, ma soprattutto perchè la raffinata arte della lama, non l'ha mai minimamente interessata. Stavolta si ritrova invece legata ad una promessa fatta, e forse ben più parte in causa di quanto volesse essere. Nonostante il tempo inclemente, ha avuto cura d'indossare un abito elegante, d'un viola cangiante e di raffinata fattura e ha raccolto il crine, affinchè il cappuccio restasse ben sistemato sul capo, coprendolo senza celare il volto pallido e incuriosito. Le dita ingioiellate, tengono i lembi del nigreo mantello, che mostra lo scorcio della seta ametista, che copre la pensante sottogonna di raso. Reca con sè i veleni, come d'abitudine, ma per certo è forse la serata in cui meno rischia ai fini della sicurezza. Se si fosse presentata nel suo ruolo di arciduchessa, avrebbe potuto dilettare i contendenti con un discorso di circostanza, ma la sua falsa identità la costringe ad attendere che sia Ghebur, se lo desidera, a fare gli onori di casa. Resta quindi silente, nel suo basso gradone di pietra, alzando appena il capo per osservare meglio quello che avverrà, dedicando ora uno sguardo attento ad entrambi.

    GHEBUR [Arena] La pioggia investe il comandante scivolando sulle nere vesti. Ghebur indossa la protezione inguinale, gli schinieri ed i bracciali corazzati. Nella destra... Il suo palmo... La sua arma? Il cuore, questo oggi userà per affrontare il suo avversario di sempre...No non Okthar, ma il destino. Il piede sinistro avanzato punta l'avversario, il destro dietro in diagonale a circa 60 cm, le ginocchia piegate a cercare maggior prontezza, il bust...

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  4. UNA VITA PER MORRIGAN

    AvatarBy eilantia il 16 May 2015
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    EILANTIA (esterno palazzo-atrio palazzo) Piove. Come sempre a Barrington. Infastidita da quel tempo ormai intollerante, che rischia di convertire davvero la città in un nuovo lago, ha dovuto camminare lesta, lasciando che almeno il manto ed il cappuccio alzato, le proteggessero corpo e volto. E' scortata, stasera. Non ha detto al suo guardiano quale fosse la destinazione, ma solo che le occorreva compagnia. Lui non ha esitato. D'altronde gira voce che un drago malvagio stia attaccando la città. Forse gli isolani si stanno muovendo...forse è solo una diceria del popolino. Fatto sta che è giunta con Okthar, innanzi al portone del palazzo, e sa bene che lui si starà ponendo delle domande. Attende quindi che s'affianchi a lei, per sussurrargli suadente una storia assolutamente vera, pur essendo, al contempo, un'incredibile menzogna ''Immagino conosciate già questo posto, se siete venuto a trovare il Governatore. Vi ho chiesto di accompagnarmi, perchè avevo piacere che vedeste qualcosa di molto particolare. Si trova in questo palazzo, e la fortuna di avere a supervisione della biblioteca lady Mc Nell, arciduchessa della terre libere, mi consente di poter fruire di questo loco a cui tengo molto. Io e milady abbiamo delle cose...in comune...come avrete modo di costatare voi stesso...'' Si volta verso di lui sorridente, lasciando che possa osservare il volto scolpito nel marmo, ancor più luminoso con la cornice del cappuccio nero. La mancina busserà per tre volte, e verso l'ampia lignea si muoverà Lerch, già avvertito dalla sua Signora dell'arrivo. ''Così avrete anche una risposta su come trascorro le notti in cui non rientro in biblioteca....'' In effetti non le ha mai chiesto nulla, in proposito...ma forse stasera avrà comunque una risposta. Lerch domanderà chi bussa ''Lady Rose e messer Okthar, della biblioteca di Barrington...'' L'apertura del portone,sarà immediata. (sotterfugio liv2-sangue freddo liv2)

    OKTHAR [esterno-atrio palazzo] Se è quello del guardiano il suo ruolo sarà meglio che inizia a farlo, sul serio, e questa gita notturna sembra essere l'occasione adatta. Nessuna domanda sul perché di quella sua visita notturna a Palazzo, di quella che dovrebbe essere poco più che la curatrice della biblioteca, lasciando che la donna tenga per sé segreti che potrebbero comunque essere svelati a breve. D'altronde le allarmanti notizie riguardo al drago - per quanto possano essere improbabili - inducono l'ex ranger alla prudenza, caratteristica della quale non ha mai difettato. Equipaggiato quindi di tutto punto, con lo scudo sulle spalle, l'armatura a proteggerne il corpo e la bastarda dietro la schiena ha attraversato i vicoli cittadini al fianco della Rosa Nera, fino a raggiungere l'ingresso del palazzo stesso. Un vago sentore di rose, il profumo di lei, gli stuzzica l'olfatto quando ella si accosta a lui per parlargli. ''Avete amicizie ...

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    Last Post by eilantia il 16 May 2015
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  5. IL GIOCO

    AvatarBy eilantia il 15 May 2015
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    EILANTIA (zona privata-attico dei cristalli) Notte di luna morente su Barrington, alla mercè di un temporale, che sembra non avere mai fine. Quasi volesse accompagnare la danza dei cristalli, la pioggia tintinna sulle vetrate, con cadenzata armonia. Una notte che ne segue un'altra, in cui gli strani amanti hanno scordato l'imprevedibile incontro a tre, nella sala comune. Ne è seguita una nottata assai inusuale, ove lui deve aver trascinato con sè lo strascico dell'inaspettato riincontro, e lei del sogno incredibile. La giornata successiva è trascorsa in apparente serenità, ma qualcosa deve esser rimasto in loro, tanto da amplificare i dubbi che attanagliano entrambi. Chi sono? Chi hanno di fronte? Cosa celano l'uno all'altro? E vorrebbero davvero saperlo? Si sono rifugiati nel loro attico, quasi fosse terra neutrale. Forse il grigio sfumato tra la luce e l'oscurità d'entrambi. Perchè se è vero che lei non riesce a negare che lui risveglia degli inattesi bagliori nella sua anima, il fù Ranger non potrà fingere di non percepire in sè, un buio malcelato, quasi si stessero sporcando a vicenda. Camminano sotto i cristalli, verso un angolo che Discordia ha adibito a salottino. Due poltrone ed un tavolino con tre ampolle di liquore e dei calici. Qualcosa che appartiene soltanto a loro, da quando hanno scelto questo posto come angolo segreto. Il vento smuove alcuni fili, che emettono il canto d'un ruscello ''Volete giocare stasera, Okthar?'' La voce è poco più d'un sussurro, ma giungerà chiara all'uomo, via via che le poltrone s'avvicinano. Dovrà solo accettare o rifiutare. Poi non sarà più possibile tornare indietro.

    OKTHAR [attico cristalli] La notte è oscura e piena di terrori, Parole che il nordico da tempo associa alla Terraferma, eppure da tempo ormai si trova a dimorare in queste lande, quasi senza più dare peso al cuore di tenebra che dona la vita, distorta e corrotta forse, eppure altrettanto vibrante e vigorosa. Nuovamente si ritrova solo con Rose, Ancella Oscura per sua stessa ammissione e padrona in assenza di altri che possano rivendicarne il titolo - della biblioteca, custode dei suoi segreti e dei suoi misteri. Il giorno trascorre tranquillo per il Guardiano, solitario e noioso persino, ma è la notte - con il sopraggiungere della donna e delle tenebre assieme - che attende davvero. L'incontro inaspettato con Serafin l'ha scosso, non può negarlo, e tuttavia solo la prontezza della giovane ha evitato il peggio. Eppure è sulla figura della Rosa Nera che ora si sofferma, accantonando quell'ultimo pensiero per il momento, ripromettendosi soltanto di essere più prudente, in futuro. ''Credevo mi aveste assunto per fare la guardia a questo posto...'' ribatte con una sfumatura d'ironia, come su consueto, voltandosi ad osservarla mentre avanza con lei nella sala, poi prosegue ''E tuttavia non posso negarvi un po' di svago, ormai.'' ...

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    Last Post by eilantia il 15 May 2015
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  6. IL CIMITERO DEI LIBRI DIMENTICATI

    AvatarBy eilantia il 15 May 2015
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    EILANTIA (salottino) Discordia è assai indaffarata. Come sempre d'altronde, dopo il tramonto. Quando gli avventori lasciano quel luogo, si dedica a sistemare tomi e pergamene. Avvolta in un abito color notte, dalle maniche lunghe e svasate e la vistosa scollatura, lascia che la seta fruscii nel pavimento del Tempio del sapere, violando il silenzio di quel salottino. Il crine è acconciato in elfica foggia e tenuto fermo al capo con piccoli fermagli d'argento e perle di fiume. Indossa tutte le sue gioie e cela i veleni, tra le pieghe della sua gonna. Reca nella mandritta un tomo di pelle porpora, e si sposta verso le scaffalature per sistemarlo nel suo ripiano. I bracieri crepitano vistosi, e scaldano quelle sale. D'altronde fuori da lì, piove ormai da tempo immemore. La mano s'alza per riporre il libro. Osserva gli altri, ben ordinati uno accanto all'altro e poi si volta, per tornare verso le poltroncine. Dietro, gli scrittoi sono in disordine. Inchiostri spostati. Piume sparse. Come sempre lei deve occupasi di tutto. Sempre da sola. Insomma...tanto sola non lo è più. Almeno per ora. Pensa ad Ophelia che presto la raggiungerà come scriba, e si chiede quanto tempo ci vorrà per avere una squadra di bravi sapienti. Per iniziare il progetto della scuola. Sospira, domandandosi quanto ha perso del suo essere caotica. Si sta forse rammollendo?

    OKTHAR [esterno-salottino] Solita ronda notturna la sua, ossessivamente metodico nel portare a termine un compito al quale lui stesso non crede fino in fondo. Non nei termini in cui gli è stato presentato, almeno. Dopo un ultimo sguardo alla notte scura della cittadina gira i tacchi e torna sui suoi passi, riguadagnando l'accesso alle sale interne della biblioteca. Come di consueto i suoi passi risuonano chiari e distinti nel silenzio del luogo, ritmo sicuro e costante della falcata che lo porterà a raggiungere - ben presto - il cuore della biblioteca stessa. Armato come di consueto, o quasi - la lunga al fianco sx e una corta al dx - è però abbigliato con le migliori vesti che possiede. Un lungo mantello scuro scende fino alle caviglie, nascondendo per il momento un elegante veste scura ricamata con foglie dorate,e al di sotto di essa un farsetto candito dalle maniche a sbuffo. Sul capo un cappello a tricorno, scuro anc'esso. Chi ha detto che una guardia non può concedersi un po' di eleganza?

    [ATTENDERE RESPONSO]

    Le ultime luci del tramonto, imbozzolato fra i cieli del mondo senza che a nessuno sia mai venuto in mente d'imbottigliarne il colore, han tessuto d'oro e rubino le viuzze di Barrington, lasciando che le ombre sparute s'allungassero come lame d'onice, in attesa di ricongiungersi al proprio fodero di pece. Se all'esterno è tempesta che impazza, al riparo della Biblioteca, assisa nel tepore ch'è proprio delle pergamene, della cartapecora e dei libri, la quiete comanda gli istanti che vedono la Padrona di Casa svolgere le procedure ...

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    Last Post by eilantia il 15 May 2015
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  7. CANTO V. I LUSSURIOSI

    AvatarBy eilantia il 15 May 2015
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    Piove A Barrington, un fruscio che accarezza la città intramezzato da tuoni potenti che scuotono le finestre. Tenebroso il cielo si lacera squarciato da fulmini che chiareggiare la notte prima di sopirsi, solo per ruggire nuovamente qualche secondo dopo. Nella sua stanza Goffredo dorme un sonno agitato, tormentato dai suoi demoni, il letto che pare avere problemi ad accoglierlo in quel suo continuo muoversi. Dall'altra parte del palazzo Eilantia sorride nel sonno accarezzata nel ricordo di un corpo dolcemente tiepido che l'avvolge[GDR PLAY]


    GHEOF -Stanza Privata- Non ha voluto vedere nè sentire nessuno questo pomeriggio. S'è svegliato prestissimo, s'è messo in ordine, ha fatto quello che doveva fare al palazzo del pentacolo ed è tornato in stanza. Lì si è chiuso a chiave, pregando. Ha chiesto anche quest'oggi perdono. Lui non può sopravvivere in queste terre se non infila le mani dentro i segreti più reconditi, quei tabù che dovrebbero restare tali, secondo il credo cristiano. S'è inginocchiato di fronte al letto, ha posizionato il suo rosario di legno sul letto e ha pregato senza tregua. Sei, sette ore ininterrotte di preghiera e pena. Nessuno dovrebbe vederlo a quella maniera. Nessuno, perchè si renderebbe conto di quanto sia debole, di quanto sia travagliato, pieno di fortissimi, dubbi. Ha pregato con tutto se stesso,s'è scusato, ha chiesto perdono, ma DIO perchè l'hai mandato lì. E perdono. Perdono e rabbia. Rabbia che ha accumulato dentro le viscere, fino a prosciugare totalmente le sue forze. Ha baciato il crocifisso, lo ha nascosto sotto il cuscino -perchè questa notte non può tenerlo al collo, è troppo peccatore e colpevole- e si è disteso sul letto. La pioggia ha fatto la sua personalissima ninna nanna con tanto di effetti speciali. Adesso vuole solo dormire. Dormire tranquillo? C'è da dubitarne. Stanco ma con addosso la camicia che pungeva, che s'appiccicava alla pelle. Fastidiosa l'ha praticamente buttata via. A torso nudo adesso dorme. Dorme immobile dove gli occhi potrebbero muoversi veloci, turbinanti a vedere... che cosa? Fase REM.]

    EILANTIA (stanza privata) Non è rientrata in biblioteca, stanotte. Troppa pioggia, troppi impegni. Capita, non sovente, ma abbastanza da non far preoccupare il suo guardiano. Il suo custode, si...quello che sta sognando ora, che è assopita in un sonno lieve e piacevole. E' tra le sue braccia che crede di stare, ed il ricordo di Goffredo è, per sua fortuna, sempre più lontano. Tutto finito, ne è convinta. Più nulla a che fare con quel bifolco. Lui e quel sogno maledetto, che ha rovinato tutto. S'azzardasse....altro che guida....altro che salvezza. Sospira sorridendo. Sarebbe stato bello essere altrove, ma i suoi sogni la stanno portando lì, ove vorrebbe, lontano un miglio da quel palazzo, nel suo tempio. Il suo regno meraviglioso, dove sono i fili di cristalli, e lui, da poter baciare al suono delle cascate. Persa si muove tra le coltr...

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    Last Post by eilantia il 15 May 2015
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  8. LA ROSA TRA LE ROSE

    AvatarBy eilantia il 15 May 2015
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    CRISTOBAL [Vicoli -> Biblioteca] Piove, piove dannatamente. Come sempre e non ti spieghi come sia possibile. Saranno fradici fino alle ossa questi Barringtoniani. Freddi. Certo, non tutti. Hai dei nuovi vestiti, molto simili ai precedenti, ma meno consumati. Pantaloni di pelle nera ed una camicia bianca. La tua bussola al collo, inseparabile, come se da un momento all'altro potesse servirti. Bhè non ci sarebbe da stupirsi se tra qualche giorno s'andasse in giro in barca invece che sui carri per le strade della città, giusto Eilantia? Già, Eilantia. Alla fine è tutto merito suo se hai trovato asilo alla guarnigione. Se hai trovato un letto caldo ed anche qualcuno interessato a condividerlo con te. Non sei uno che dimentica. Nè i nemici, nè gli amici. Un mantello scuro t'avvolge per evitare che il tuo piccolo cadeau si rovini più del necessario. Sei passato al mercato ed hai sentito quel profumo. Sì quel profumo nemmeno riesci a dimenticarlo. Dunque nella mandritta stringi un mazzo di rose odorose. Il primo minuscolo passo per sdebitarti con la nobildonna. E poi chissà. Eccole le statue tetre nel cortile di pietra. Con la pioggia ti mettono non proprio a tuo agio. Ti manca il sole della tua terra. Anche quando piove, il maltempo dura al massimo un giorno, una pioggia sottile, quasi piacevole. Passo dopo passo, pensiero dopo pensiero, giungi fino all'atrio. Solo allora fermi un attimo il passo, prima d'entrare. Per abbassare il cappuccio, scrollarti un pò d'acqua da dosso, accertarti che le rose siano sopravvissute al tragitto e darti una sistemata.

    EILANTIA (salottino) Non attende nessuno. Nonostante non sia ancora il tramonto, è già affaccendata nella sua biblioteca. Il pesante raso color notte, sfiora il pavimento pregiato, lasciando che il movimento dell'ampia gonna, simuli quasi una danza, nel suo percorso. Non fa freddo nel salottino. Tutte le torce ed il braciere sono accesi per mantenere l'umidità molto contenuta e non sciupare le pergamene. L'abito ha un bustino molto attillato, damascato con rose di velluto nero. La scollatura è molto pronunciata, e carezza il petto candido di Discordia. Dalle spalle sbocciano due maniche strette, che all'altezza del gomito si svasano in un sovrapporsi di seta impalpabile, che giunge sino ai polsi. Il crine è acconciato in elfica foggia. Raccolte le treccine al capo, con piccole perle di fiume e filigrana d'argento, ha lasciato caderne qualcuna, vezzosamente, che segue il movimento del capo, sfiorando il bustino sin quasi alla vita. Le dita recano gli anelli, de il collo il medaglione, così come le pieghe della sua gonna, celano i veleni e l'anello di Okthar. Le dita sottili stanno spingendo un tomo nel ripiano. Gli occhi concentrati sulla pelle conciata e le parole vergate in rilievo.

    CRISTOBAL [Atrio->Salottino] Una volta entrato vorresti disfarti del mantello bagnato. Se vi fosse un attaccapanni in giro ne usufruiresti. Altrimenti lo lasceres...

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    Last Post by eilantia il 15 May 2015
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  9. IL PASSATO DI OKTHAR SFIORA LA BIBLIOTECA

    AvatarBy eilantia il 15 May 2015
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    OKTHAR [esterno] Praticamente immobile davanti all'ingresso della biblioteca il nordico, affronta stoico la notte ormai calata sulla terraferma. La visibilità è scarsa e perciò vigile il gaelico, i sensi tesi ed i nervi pronti a scattare, non dissimile nell'aspetto da quello che era solito vegliare tra le ombre della Foresta. Tuttavia non porta ora manto, sciarpa o cappuccio - da poco tempo invero -ed invece sembra aver optato per un abbigliamento apparentemente più consono alla vita cittadina. L'elsa di una spada troppo lunga per muoversi dal fitto spunta sopra la spalla destra, un armatura leggera ne protegge il corpo ed - da ultimo - cinghie di cuoio assicurano lo scudo alla schiena. Una guardia intenta a fare il suo dovere, solo questo parrebbe, anonima e silenziosa. Severo il volto dal pallido incarnato, fredde le iridi color della pietra.

    SERAFIN [Esterno] 'Sei libera di andare Serafin.. ma cerca di fare attenzione, copriti bene, stai lontana dalle correnti d'aria e..' ... e una lunga serie di raccomandazioni che ha già scordato. E' libera. Le importa solo questo. Quando il Decano le ha dato il permesso di abbandonare quel dannatissimo letto, l'Ombra non se l'è fatto ripetere due volte. Ha lasciato un biglietto destinato al nordico comodino che affianca il giaciglio, senza potergli indicare una direzione precisa. Non la conosce neppure lei. Aveva soltanto voglia di prendere una boccata d'aria, per quanto fetida le possa sembrare quella che grava sui tetti grigi di Barrington. Se gira ammantata non è per una qualche improbabile forma di ubbidienza nei confronti di Edave quanto più perché non vuole rischiare di ammalarsi di nuovo. Odia stare ferma, costretta nello stesso punto. Si stringe nel mantello scuro, osservando il mondo da sotto un cappuccio troppo grande. E' di Grant, il custode della torre. Ha perso i propri abiti durante la traversata che l'ha ridotta in quello stato. Le armi si sono salvate. Una coppia di pugnali ad estrazione si cela dietro la forma innocua di due semplici bracciali, mentre un'altra riposa beatamente sul lato esterno degli stivaletti di cuoio. Costeggia le pareti degli edifici per pura abitudine, preferendo di gran lunga le ombre della sera alla luce tremola di qualche fiaccola o a quella incostante della luna. Cammina così piano e così leggermente da dimenticarsi di avere i piedi. Probabilmente l'ha guidata la malinconia. Per quale altra ragione dovrebbe trovarsi a pochi metri dalla biblioteca altrimenti?

    OKTHAR [esterno] Strano posto per mettervi davanti una guardia, armata di tutto punto poi, dallo sguardo accigliato ed il sembiante fin troppo severo. A braccia conserte, incrociata davanti al petto, il nordico osserva le Nebbiose Tenebre con attenzione, capace però di ricavarne solo alcuni - consueti - rumori ovattati ed ancora nessuna figura. Almeno si è risparmiato la pioggia, e forse per la prima volta dopo tanti giorni riuscirà a rientra...

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    Last Post by eilantia il 15 May 2015
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  10. NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA...

    AvatarBy eilantia il 15 May 2015
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    Piove su Barrington, un fruscio intenso e costante capace di sciogliere i pensieri e farli scivolare lontani. Goffredo orme nella sua camera [GDR PLAY]

    GHEOF -Stanza privata- Goffredo ha strani orari per dormire. E' capace di stare sveglio una notte intera, passare le prime luci dell'alba a scrivere, alzarsi dallo scrittoio per chiudere le tende pesanti e mettersi a riposare. Normalmente le prime ore le passa a girarsi da una parte all'altra pensando. Pensando a tutta la sua vita. E credetemi, di cose su cui rimuginare ne ha. La sua Roma che ha lasciato senza dare nessun preavviso, i figli che chissà come crescono e le loro madri che chissà quale fine brutale hanno fatta. La sua fede, il suo credo, le sue certezze spazzate via da queste terre di magia, di misteri, di cose innominabili. Intrighi politici, razze straniere, razze che escono dai libri più fantasiosi, draghi, drow, zombie, esseri che si nutrono di sangue umano, o chissà quale altra stramberia che neppure la mente più fervida sarebbe in grado di immaginare. A volte gli pare di vivere sospeso in un incubo che deve affrontare giorno dopo giorno. Un incubo che, ogni volta che s'addormenta, finisce aprendosi in chissà quale altra dimensione. Una vita, mille vite. Uno, nessuno, centomila Goffredo. Tante strade, tanti credo. Ma adesso dorme. Ha piegato gli abiti s'è spogliato, s'è infilato sotto le lenzuola. La pipa sul comò esala l'ultimo fiato, l'ultima sottilissima coltre di fumo che si alza verso il soffitto. Dorme d'un lato. Buio, nulla. Lui il suo viaggio personale l'ha vissuto una di queste notti. Ha visto cose inenarrabili che in pochi comprenderebbero, lui in primis. Dorme.]


    Strana la vita e strani i viaggi di Goffredo, in quella terra e in se stesso, ignora, colui che ha portato il suo inferno sulla terra e che ha visto esseri che solo nei libri sembravano esistere, che oggi il destino lo porterà in un viaggio lontano, forse il cammino più conosciuto al mondo, un cammino che un uomo compirà tra qualche secolo, ma a cui Goffredo viene chiesto di compiere oggi… Sogna Goffredo sogna che: Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.-Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!--Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, tant’era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai.-Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto, là dove terminava quella valle che m’avea di paura il cor compunto,-guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle. Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m’era durata la notte ch’i’ passai con tanta pieta.-E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l’acqua perigli...

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    Last Post by eilantia il 15 May 2015
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